Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 3.djvu/123

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libro sesto 115

gli uomini lavandovisi diventino o biondi o bianchi di capegli, ed è medicina a parecchie malattie. In quanto a’ Turii, dopo avrere avuta per lungo tempo buona fortuna, furono fatti schiavi dai Leucani; e questi poi essendo oppressi dai Tarentini1 ebber ricorso ai Romani, che vi mandarono coloni per supplire allo 6carso numero degli abitanti, e denominarono Copia quella città.

Dopo Turi s’incontra il castello Lagaria fondato da Epeo e da’ Focesi, dove si fa il vino Lagaritano dolce e delicato, e tenuto in gran pregio da’ medici; sebbene anche quello di Turi sia in fama. Incontratisi poscia Eracleopoli2 poco al di sopra del mare; e due fiumi navigabili, l’Aciri ed il Siri, lungo il quale v’ebbe già una città troiana detta Siri anch’essa; col tempo aven-

  1. Policoro. I fiumi sono il Sinno e l'Acri (Edit. fran.)
  2. II testo dice: Ταραντίνων δὲ ἀφελομένων ἐκείνους: e questo ἐκείνους grammaticalmente deve riferirsi ai Leucani. Aggiungasi che avendo già detto l’Antore che i Turii erano stati fatti schiavi (ἀνδραποδίσθησαν) dai Leucnni, par che di loro, come nazione, non dovesse più parlare. Vero è che la storia dice che verso l’anno 181 avanti l’E. V. i Turii assaliti dai Tarentini ricorsero ai Romani; ma forse in questo caso debbonsi intendere non i Turii primitivi, ma i Leucani divenuti padroni di Turi Questo mi pare che possa dirsi a sostegno della lezione ordinaria. Tuttavolta gli Edit. franc. riferiscono l’ἐκείνους ai Turii, e sospettano coll’Heyne che il testo sia alterato. Dopo di loro per altro anche il Falconer tenne contraria opinione lodando il Mazochio che traduce: Cum Tarentini Thurium illis (Leucanis) eripuissent.