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presso i Iapodi. Quindi le Liburnidi, in numero di circa quaranta; poi altre isole, fra le quali le più conosciute sono Issa, Tragurio fondata dagl’Issei, Faro che prima dicevasi Paro fondata da’ Parii, d’onde fu nativo Demetrio Pario.

Appresso viene la spiaggia dei Dalmati con Salona loro arsenale. Questa è una di quelle nazioni che guerreggiarono lungo tempo contro i Romani; e possedette ben cinquanta ragguardevoli abitazioni, alcune delle quali erano vere città, per esempio Salona, Priamona, Ninia, Sinotio la nuova e la vecchia che Augusto incendiò: ed avvi anche Andetrio, piazza forte; e Dalminio, grande città con cui la nazione ha comune il nome. Ma Nasica1 la impicciolì, e ne convertì il territorio in pascolo di pecore per gastigare la rapacità di quegli uomini. I Dalmati hanno in costume di fare ogni ottavo anno una nuova distribuzione del loro territorio: quanto poi al non usare monete è un costume lor proprio rispetto agli altri abitanti di quella spiaggia, ma è invece comune a molti altri barbari.

Il monte Ardione divide pel mezzo la Dalmazia, sicchè una parte di essa è bagnata dal mare, una parte è posta dall’altro lato di quel monte. Segue poi il fiume Narone2 coi Daorisii, Ardiei e Plerei abitanti lungo la sua corrente. A questi ultimi è vicina l’isola detta Corcira la Nera3 con una città dello stesso

  1. P. Scipione Nasica. V. Aurel. Vitt. de Vir. Ill.
  2. Narenta.
  3. Curzola.