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der servigio leale al suo principe colla manifestazione della verità, ripruova quello che dicevo innanzi, non bastare all’episcopato degli spiriti mediocri. Troppa fortezza e troppa prudenza esige un tale ufficio. E troppa magnanimità ha comandato al Vescovo Colui che disse: «Il buon pastore dà la vita sua per le pecore (Jo. x, 11).» Queste non sono parole di consiglio, ma di stretta obbligazione; e però quegli che sarebbe un uomo onesto nella vita comune, sulla cattedra vescovile non sarà più che un lupo, o un cane muto, come la Scrittura chiama i Pastori che non sanno morire, o latrare. E qual re si fa coscienza di non nominare a Vescovo se non uomini che mostrino un petto sì integro e forte, che per non tacere all’uopo la verità, sappian morire?
119. Altri incomodi si aggiungono a tutti questi dalla regia nomina. I re ed i governi considerano i Vescovi come altrettanti impieghi politici, vengono guidati a sceglierli da quel sistema medesimo che prevale nel governo. Perocchè naturalmente si esige che tali Vescovi abbiano anch’essi abbracciate le stesse massime politiche. I Vescovi in questo stato di cose non possono più restarsi paghi e contenti dello studio delle eterne regole di verità e di giustizia, astenendosi dal prendere un partito nelle politiche dottrine, contentandosi di mantenere e conservare la pace e l’amore fra gli uomini colle massime universali e divine del Vangelo. Quindi è inevitabile, ove la nominazione de’ Vescovi si trovi in mano del potere laicale, che il sistema che presiede alla medesima sia variabile, come variano i principî de’ gabinetti e i ministerî: che si scelgano perciò a Vescovi oggi uomini di un certo colore, e dimani uomini di un altro, senza che mai venga il tempo che si scelgano uomini candidi, e di nessun colore. Intanto a tutti gl’interessi ed alle stesse passioni private è provveduto con tali nomine, fuorchè al bene spirituale de’ popoli, ed alla conservazione della Chiesa di Gesù Cristo.
120. Io non entro ad esporre tutto ciò che avrebbe a temer la Chiesa e lo Stato medesimo dalla nomina di Vescovi quando il sovrano sgraziatamente nascesse uno scimunito, o diventasse un uomo empio, e inimico della Chiesa, o quando avesse al fianco de’ ministri empî e alla Chiesa inimici. Troppo è noto che cosa è stato fatto in tali casi; come troppo è noto altresì con quanta facilità i principi sieno stati sempre ingannati dagli eretici avidi maestri di menzogna, di cortigianeria e di seduzione religiosa, dalla sottil malizia de’ quali, che sempre formicolano per le corti, e in esse cercan fautori, non dico solo i mali principi, ma gli ottimi, e segnatamente quelli che del ben della Chiesa hanno più ardore, rimangono più miseramente irretiti e sedotti1. L’eresia si mantella sotto il velo di pietà: e la teologia de’ laici non è sì fina da doverla potere discoprire sì tosto: quella parla dolci parole, fomenta l’ambizione, è indulgente alle passioni molli, e nulla le costa il simulare e mentire. Quindi anche i principi ottimi nominano in tali tempi de’ veri eretici che pur simulano dottrina cattolica, fino al tempo che resi forti,
- ↑ L’arianesimo fu in questa maniera che si propagò, anzi veramente tutte le eresie non si diffusero per lo mondo se non in grazia del favore delle corti, e de’ principi lasciatisi illudere dagli artifizî degli eretici! Quanti Vescovi eretici intrusi colla forza bruta del potere laicale! Basta aprire la storia ecclesiastica, e le pagine ne sono piene. Se nel secolo xvi non si ebbe per tutto l’intrusione de’ Vescovi come in Inghilterra, in Isvezia o in altri paesi, ciò fu perchè in molte parti l’eresie distrussero l’episcopato, e lo distrussero col braccio del potere secolare. Il potere secolare non può adunque presumersi in alcun modo contro i falsi sistemi religiosi se non attaccandosi fortemente ai Capi della Chiesa, e credendo al suo magistero; giacchè un’altra voce viva, superna, e permanente non esiste. Aspetteranno essi la convocazione di un Concilio ecumenico? È egli sempre possibile aver questo tribunale straordinario? E intanto? Lasciarsi ingannare? Aprano il Vangelo e vi leggano: «Io ho fondata la mia Chiesa sopra la pietra.« Credano dunque al Vangelo.