Pagina:Delle cinque piaghe della Santa Chiesa (Rosmini).djvu/112

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e già guastata la nazione, depongono anche le apparenze, traendosi la maschera dal volto. Tutte queste cose sono nelle storie recenti della Chiesa. Ma io parlerò di un pericolo ancor più tremendo perchè più occulto, o piuttosto di un male presente.

121. Una infaticabile potenza lavora oggidì e da molto tempo in ogni angolo della terra per diffondere i semi più velenosi di scisma nella Chiesa di Dio. Si è fabbricato pur troppo un sistema scismatico; ma lo scisma non si vede ancor punto, perocchè non si vede mai fino che non è scoppiato; e intanto i fautori (molti dei quali sono in buona fede) di questo sistema, parlano delle parole le più seduttrici ed insidiose negli orecchi di tutti i principi dell’Europa, e fanno loro sventuratamente credere, che quel sistema sia un baluardo necessario della loro autorità e potenza, ed annunciano il sistema contrario, che è il cattolicismo, colle accuse le più ingiuriose, spacciandolo siccome una pura umana invenzione, un maligno trovato dell’ambizione del capo della Chiesa. E come non resteranno sedotti i monarchi? Possono essi avere tanta penetrazione, tanta spassionatezza, tanto amore della verità, che formino un giudizio retto fra il sistema scismatico di cui parliamo, e la vera dottrina della Chiesa? Certo nol possono; e per essi a trovare il vero non ci ha altra via, che quella di serrare gli orecchi ai dottori particolari e senza missione, e aprirli ai pastori della Chiesa, ma ascoltando questi secondo il grado che viene loro assegnato dall’ordine gerarchico, credendo finalmente alle parole di Cristo, il quale ha detto, che la sua Chiesa l’ha edificata sopra di Pietro; parole che saranno d’inescusabile condanna a que’ principi, i quali avranno preferito la voce di un altro maestro a quella del Capo della Chiesa. Pur troppo ogni principe ha i suoi teologi, pur troppo crede di essere giustificato dinanzi a Dio seguendo forse i consigli di qualche Vescovo del suo regno. Ma che? In qual circolo vizioso s’involge egli, che fa scelta di que’ privati teologi? Or s’ella è così, come potrà assicurarsi di udir da essi la voce di Dio? Come saprà che è la Chiesa che gli parla? Questa Chiesa se vuol udirla, dee essere la Chiesa libera, e non la Chiesa serva; deve esser la Chiesa nell’ordine della gerarchia, e non può essere un membro della Chiesa allorchè si trova in contradizione col tutto. Altramente non vi sarà opinione, per quanto strana si voglia, che non si possa giustificare mediante il voto di teologi privati, o di Vescovi ligi al principe. Non così la verità viene a galla. Il principe non troverà ne’ suoi consultori che sè stesso, o i loro interessi. Intanto però il sistema scismatico di cui parlo è prevaluto pur troppo, e prevale universalmente. Or quale mezzo più sicuro di farlo prevalere più e più, della nominazione de’ Vescovi nelle mani de’ principi? Egli è evidente, che dove sieno i principi imbevuti di questo scismatico sistema, essi nominano a Vescovi persone, delle massime dei quali siano prima bene assicurati. E perchè questo scisma sta coperto come fuoco sotto la cenere; egli è evidente che nè pure il papa, colla riserva della confermazione dei nominati a Vescovi può ovviare a questa secreta distruzione della Chiesa; e le ritrattazioni, le dichiarazioni, i giuramenti non sono che palliativi inetti: a chi non ha coscienza, a chi fa la professione di sedurre, d’ingannare, sono mezzi acconcissimi al loro fine. Non avesse mai l’esperienza comprovata questa trista verità! Ma quando tutto il regno non avrà che Vescovi di tal natura, lo scisma, ad ogni poca occasione che nasca, sarà già fatto e consumato, senza ritardo, nè ostacolo alcuno. Se la Chiesa scismatica di Francia manifestatasi nell’occasione del concordato di Napoleone con Pio vii, fu la porzione minore della Chiesa di quella nazione, ciò si deve alla felice incongruenza di quel Clero singolare, il quale per un orgoglio nazionale mise le basi in Europa del sistema scismatico di cui parlo, e per un sentimento più retto di pietà, non fu fedele nella pratica alla sua vana teoria. E se quella