Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/271

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- 259 potea governarsi come pretendono che facesse. Ma avrebbe (per contro ordinato ai mag-giorenti Persiani di scendere ’dal ponte nella stia: poi avrebbe fatto gittare in mare itanti remigatori ( che erano Fenici ) quanti ce ne vole)vauo per agguagliare il numero dei Persiani. Io poi mantengo sempre la già espressa opinione; che Serse I rientrasse in Asia insieme con il suo esercito.

120. Opinione che trova anche grande sostegno nel fatto: che, secondo le più probabili congetture, Serse, Stirandosi, sifermòin Abdera; contrasse legami d’ospizio togli Abderiti; e fece loro il dono di un acinace d’oro e ii una tiara intessuta d’oro. Oltredichè, se vogliam credere agli Abderiti (ma io non li credo punto), Serse, da che aveva lasciata Atene, sciolse per la prima volta in Abdera la sua cintura, trovandosi finalmente in sicuro. Ora Abdera, è molto più prossima all’Ellesponto che OOD quella città d’Eione sullo Strimene, ove alcuni dicono che il re s’imbarcasse per l’Asia.

121. Gli Elleni, non essendo riesciti nella espugnazione di Andro, si rivolsero all’isola di Caristo, e disertata la («fra, tornarono a Salamina. Ivi anzitutto scelsero per ft’ratificare gli Dei alcune cose conquistate, fra le maggiori; come furono, per esempio, tre navi fenicie: di cui una fu mandata all’Istmo, e ci si vede tuttora; l’altra al Capo Sunio; e la terza dedicarono ad Aiace nella medesima Salamina. Spartito quindi che ebbero i Greci il bottino, ne spedirono le primizie a Delfo; e col prezzo loro Cu fabbricata quella statua, alta ben dodici cubiti, che tiene in mano un rostro di nave, e vedesi collocata nel