Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/491

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39; consesso giudicante, V, 85; assemblea generalo del popolo, VII, 149 (cf. V, 29, 79); numero dei cittadini, VII, 234; tribù, IV, 1-15 (cf. IV, 149, 161; V, 68); infesti agli Argivi ed ai Tegeati, IX, 35; — delle cose passate fra gli Spartani e gli Egineti, gli Argivi e gli Ateniesi, V. Cleomene, Leotichide, Demarato. — Relazioni degli Spartani con gli Sciti, IV, 84; gli Spartani persuadono i Plateesi di cedere agli Ateniesi, VI, 108; precipitano in un pozzo i legati di Dario, VII, 133 (cf. VI, 48); chiamati al soccorso dagli Ateniesi contro i Persiani, aspettano il plenilunio, VI, 105, 106; e giungono a Maratona quando la battaglia era già stata combattuta e vinta dagli Ateniesi, VI, 120; essendo con mirabile accortezza ritisciti a sapere gli apparecchi guerreschi dei Persiani, ne rendono informati gli altri Greci, VII, 239; essendo imminente la guerra persiana, insieme con gli Ateniesi spediscono messaggeri a Gelone, VII, 153-156; e agli Argivi, VII, 148 e seg. — I trecento Spartani alle Termopile, VII, 202, 205; si adornano la chioma, VII, 208; e combattono con insigne valore, VII, 210-212; risposta degli Spartani al detto che gli infiniti dardi dei Persiani oscuravano il sole, VII, 226; altri loro detti, che appariscono inventati più tardi, VII, 223, 226; nella guerra persiana gli Spartani ricevono dai Greci il supremo comando, Vili, 2, 3 o seg.; l’oracolo impone loro di prender vendetta sopra i Persiani della morte di Leonida, Vili, 114 (cf. IX, 64); onorano grandemente la virtù e la saviezza di Temistocle, Vili, 124; spediscono messaggeri agli Ateniesi, esortandoli di non venire a patti co" Barbari, Vili, 142; ma liberati essi da ogni paura, deridono gli Ateniesi quando li richiedono d’aiuti; finalmente spediscono milizie, IX, 6-11, 19; e combattono a Platea nelle schiere de’ Greci, IX, 28 (V. Pansania); e fanno prova di molto valore, IX, 62 e seg.; ondo meritano lodi singolari, IX, 71; seppelliscono i caduti in quella battaglia, IX, 85; non sono abili ad assaltare le mura, IX, 70; I-acedemoni nella battaglia di Micale, IX, 102 (V. Leotichide); loro sentenza circa il dover trasferirò li Ioni nella Grecia, IX, 106; per cagiono di Pausania perdono la direzione degli affari di tutta la Grecia, Vili, 3; loro guerra coi Messenì, IX, 35, 64, 68; nella guerra peloponnesiaca devastano l’Attica, IX, 73; e mandano loro legati in Asia, VII, 137.

Lacmone, monto nella terra Apollonia, IX, 02, 93.

Lacrino, legato dei Lacedemoni a Ciro, I, 152.

Ladano, sostanza fragrantissima, usata dagli Arabi per coniporno unguenti e farne profumo. III, 112 (cf. Ili, 107).

Lado, piccola isola rimpetto a Mileto, VI, 7.

Ladice, figliuola di Batto (o di Arcesilao, o di Critobulo, secondo altri), ò tolta in moglie da Amasi re d’Rgitto, II, 181;