Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/85

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onore del detto fiume, i Persiani di Serse raggiunsero negli Edoni, e nel luogo precisamente chiamato le Nove vie, le teste dei ponti onde essi già trovarono congiunte le rive dello Strimone. E avendo poi risaputo che quel luogo aveva l’appellazione di Nove vie, altrettanti fanciulli e vergini ci seppellirono vivi. Chè già questo è costume persiano; di seppellire, in certe congiunture, la gente viva. Essendomi venuto, fra gli altri esempi, a notizia, che anche Amestri, moglie di Serse, avendo voluto gratificare il, così detto, Nume infernale, per la concessagli longevità, seppellì vivi in suo onore quattordici figli dei più illustri personaggi di Persia.

115. Varcato poi che ebbe l’esercito lo Strimone, e dilungandosi alquanto da esso, gli si apriva occidentalmente davanti un tratto di costa; dove (come anche più in alto) stendesi quella regione che si chiama Bisaltia, e dove è piantata la città ellenica di Argilo, traverso a cui passò il detto esercito. Quinci proseguì il suo cammino, avendo prima a mano manca quel golfo di mare che è sopraggiudicato dal tempio nettunico; poi passando in mezzo al campo Sileo, e raggiungendo finalmente il punto di Acanto. Ne! mentre che egli continuamente ingrossavasi di ciascuno di questi popoli, e dì quelli che circondano il monte Pangeo, e degli altri già da me più sopra descritti. Dei quali popoli, i littorani dovevano rifornire il naviglio, e quelli posti entro terra dovevano invece seguitare la milizia terrestre. Tutta questa strada, infine, per la quale Serse condusse il suo esercito, i Traci non la smovono nè la seminano: ma l’hanno sempre tenuta fino ai miei giorni in grandissima riverenza.