60Per togliere al vicin ciò che discende.
Vedi menti*’ ella i doni suoi dispensa
Qual furor, qual tumulto! Un l’altro incalza
Questi su quel si scaglia acceso in volto
K di rabbia, e d’invidia; assalta, offende 65L’amante il caro oeretto: or sull’amico
Piomba 1* amico, e lo trafigge: il padre
Ha nel figlio un rivai e. Oh Dió, qual frode
À discucprire, e qual ferocia estrema
Ad afferrar la preda! Un raggio solo 70Mostri- del suo favor la sorte, e vano
Si rende ogni ritegno. Urta, rovescia
Privo d’ogni rimorso ognun le sante
Leggi d’onor, d’Astrea: segue dell’oro
La traccia, e soffre ogni più duro affanno 75Per ottenere e seggio, e nome illustre,
Finché ansante, avvilito, o steso al suòlo
Vittima sia dell’orgogliosa impresa.
£cbben tutti hanno in petto egual ardore,
Vario è il loro destin. L’un, troppo acceso 80Ne* voti suoi, non giunge all’alta meta *
Sol perchè s’affrettò. L’altro vi posa
Sicuro il piè: ma nel medesmo istante
_Cade, e la prpda sua già fugge, e vola
Altri superbi van di loro, imprese: 85Ma ne* trasporti lor bieca, la sorte
Talor li mira. Un impensato evento,
Qual turbine < improvviso, a loro invola
Il magnifico dono, e lo trasporta
In grembo a chi pien di stupor lo accoglie* 90Miseri, oh quanto son questi, se il core
A que’ beni si strinse, e se di quelli
La pronta fuga li tormenta, e strazia J
Ma più misero è <juei, che inutil massa
D’oro idolatra, e si consuma, e geme 95Per timor che la fame un dì l’uccida.
Fieri atroci rivali, e dove mai
Questo insano furor dove vi porta?
Sien lieti i vostri giorni, e quanto il cielo