Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/111

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settima notte. 85

Continua morte! E quante volte io veggio
Struggersi in pianto ud genitor cadente
Sovra il sasso feral, che i figli alberga!
- Cara Narcisa, anch’io la cupa fossa
25Con la tremula man t’apersi, e in quella?
Nel più bel fior degli anni tuoi ti chiusi
Magh anni numerar? Perchè? Tu fosti
Amica di virtù: vivesti assai*
Non segna i nostri di l’astro più bello.
30E la virtude sol ne’ fasti eterni
Ne scolpisce il valore, e il corsa intero.
Chi non segue virtù, sebben di lustri
Sia carctr, ha breve, e momentanea vita.
L’uom non visse i» quei dìy che di virtute*
35Nemici fura; e dalla tomba alter*
Ove impressi sorr gli anni in cifre aurate,.
Tolgami questi giorni. Alior che muore
Virtute in seno all’uonr, per lui più bella
L’oro divien*, per questo anela’ e suda,
40Tesòri acquista, e mai gli» tace in 4 seno
Di più ricco fesor la Fame ingorda v
Ma quanto mal la cieca instabil Dea
Conoscono i mortali! in volto il riso
Portando sempre, e la perfidia in cuore r
45I folli amanti suoi d’inganni, e pene
Sempre nudre costei «• Qual varia, e strana*
Scena vegg’io nel rimirar gli affanni,,
Le lusinghe, le cure,. i vani incensi
Di chi tenta afferrarne il crine aurato! s *
50• Né miro in chi del suo N favor si pasce
Che timor y gelosia, miseria, e lutto.
Agita la forluna all’aure in seno
Fulgide l’ali sue: pompa superba
Fa de* tesori suoi:- dall’alto caso»
55Chiama, e vuol, che di quelli ei sol! disponga,
Turba folta anelante a lei s’appressa
Ruotando e mano, e ciglio * a lei le braccia
Avida tende, e si prepara ardita
A l’ceverne i doni, usando ogni arte