Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/124

Da Wikisource.
98 ottava

Sdegna quest’alma mia caduchi allori
Di passassero onor: speme più bella,.
Ora in’agita il seno, e del mio canto.
180Tutto all’eternità domando il premio.
Uomo immollai, sempre t* arrida il Cielo:
Empio è colui, che ti fa servo a morte.
Cinto di trionfale aurato serto
L’uom passerà, del suo trionfo altero,
185Della luce maggior le porte eccelse
Dì lucido cristallo, e il vago ammanto
Ei vestirà di giovinezza eterna.
Pieni d’alto stupor saranno i Cieli
Jfel veder giunto in così Lei soggiorno
190Quest’essere sì fra], questo novello
Ospite non atteso. Eterno, eccelo,
Onnipotente Dio, sommo, clemente,
Benefico monarca, e quai poss* io
Grazie rendere a te, che unir volesti
1951/ immensa eternitade al debol figlio
D’un’ignobile polve? E dove mai
Il mio stanco pensier, l’alma smarrita
Nel contemplare i tuoi portenti, i doni
Arrestar si potrà? Dunque l’amarti,
200Dunque il porgere a te suppliche, e voti
Si chiamerà virtude? E non è forse
Vera necessità, caro diletta
Sincero, e x tal, che ogni difetto avanza?
Ahimè! Se per soffrir sono immortale,
205Se per rendere eterni i mali miei
Eterno io son, che. divien mai l’orgoglio
Ch 1 io sento... Ah no che perdonar sa un D
E se interno rimorso in sen risveglia
Nuova virtù,, con la sua destra i! nome
210Scriver di chi fu reo nell’aureo litro
Della felicità. Di sua clemenza.
Certo, la morte io sfido, ed alla gìoja
Per tributargli omaggio io fo ritorno.
Il grande, eterno Nume anima, e vita
215Con una fiamma istessa impresse a tutti