Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/125

Da Wikisource.

notte. 99

Gli esseri intelligenti, alti preziosi
Germi d’un tronco sol Tal fiamma infuse
Negli spirti, non già cou modo -eguale,
Ma con "Vario tenor, come dall’alto
220Immenso suo saper, dall’ordin vario
Che compiuto volea sopra la Terra,
Si stabilì, si volle. E allor che questi
Spirti alla meta lor giunser, passando
Per le prove diverse a ognun prescritte,
225Tornan di nuovo a riunirsi a quella
Origine immortai,. che lor produsse,
E s’uniscono a lei, se i pregi eccelsi
Dell’origine lor serbato intatti.
Uomo, ne un, verme sei, nè un vile insetto
230Deh conosci te stesso, osserva attento
La tua grandezza, ed ammirarti impara,
Che di vera virtù questo è l’arcano.
Quando raccolgo il mio pensiero, e quando
Fiso lo sguardo in me, forse non veggio x
235Entro me stesso uno straniero illustre,
E dell’esser divino una sublime
Opra, che va su questo globo errante?
Quanto più nel mirar quest* esser mio
S’occupa il mi© pensi er, più si solleva,
240E di più vivo ardor l’alma s’accende:
Sdegnoso il mondo abborro, e ardito, e forte
Alla sfera immortai dispiego il volo»
A tal pensiero la natura io veggio
Tutta cangiarsi, e divenir perfetta.,
245Oaal vasta, informe, e tenebrosa massa
L’universo vid’io; lo miro adesso
Vago, compiuto, e d’ogni luce adorno.
Tutto agli sguardi miei maggior si rende,
Tutto più nobil fassi, in me s’annida,
250Sebben son io l’istesso, un esser nuovo.
Passando io vo per vaghe scene, e varie,
In cui sempre il fulgore, il bel si accresce
Come,oh come il futuro agli occhi miei
Portentósa catena ora disvela m.