Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/142

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116 NONA

In lei moto vital. Tra viva, e morta
Altra colà ne mira il ciglio. Il senso
Qua s’unisce alla vita. Un primo raggio
D’intelligenza in ogni bruto accolto
215Si scorge; e questo una dubbiosa aurora
Forma della ragion giunta al meriggio.
Questa ragion dell’uom risplende, e brilla:
Ma neiruom non si vede al grado estremo
Giunta del suo splendore. E coinè adunque
220Salvar non tronca la catena eccelsa
Dall’uomo frale agli esseri sublimi,,
Che di corporeo vel cinti non sono,
Glie non soflVon di morte il tristo impero?
O confessar convien, che l’uomo è un tutto,
225Di cui parte sen muor, parte è immortale,
O la catena è franta, e in lui finisce.
Gran vuoto appar, nè più si vede unita
Degli esseri la serie. A tal sentenza
Guida l’analogia, scorta sincera,
230Che l’uom conduce a discoprire il vero.
L’incredulo, che sembra essersi unito
In stretta lega all’implacabil morte,
La natura smentisce, e le sue voci
Sprezza, rigetta, ed insensato abborre
235La sua ragion per rifiutar soltanto
La sua felicità: d’ogni suo fregio
Spoglia un’alma immortale, e in foggia indegna
L4. maestà dell’uom tradisce annienta’.
Quanto diversi son del saggio i sensi!
240Se così vuol /’ onnipotente Nume,
Tutta la terra in polvere si sciolga»
«Piombino rovinosi e stelle, ed astri,
Resti infranto il mio vel, l’alma è sicura.
& almi* allor s’ergerà sulle ruine
245Dell’Universo, e sorgerà qual fiamma
Dalia pira funebre, ov* arde il Mondo*
All’eccidio feral l’uomo sorride:
Sente che fischia invano il fulmin torto,
E il terribile strai, che morte avventa,