Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/242

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216 DECIMASESTA.

-Mai separarsi, e la virtù più eccelsa .
„ Puè guidarne il pendìo, torla non puote
 E con più forte voce all’uom natura
20„ .Può annunziar, die il piaterèil sommo tene?
Io non ti dissi mai, che di natura
Sordo fossi alle voci, e che l 1 impero
©ci piacer non curassi. Io so che questo
Regna su in. cielo ancor, so che per lui
25Ogni spirto colà coir alto Nume • Pel
N’Iihw il ben divide, e so che regna
Sul nostro globo . In fatti oh quanto il mondo
Dèbbe al piacer! & senza d 1 esso oh quanto
Trista saria natura! Oh come assorti
30In letargico socco, e tutti ghiaccio
Sarian gli esseri! Ei solo alma è del mondo.
•Calore:, e moto ovunque ei desta, ei vita
Mantien nell’universo, ei ne discaccia
Senza posa la morte; a lui soggetto
35Nacque ógni esser, che ha semi, e se U piacere
Non è, che l’uomo allaccia, è’1 suo fantasma %
Come è raro però chi tal diletto
Cerchi nnila virtù! Sono i piaceri, .
Che il vizio ha seco numerosi, e varj,
40Come que’ tanti arditi avidi moti,
Che possono agitare il cor., che ponno
Oltrepassar le mete a lor prescritte,
E mal veder qual sia lor vero scopo. *
Nè creder già, che lubriche soltanto
45SLen di Pafo le vie; lubriche, e guaste
Tutte son quelle ancor, che vizio han seco,
Che la ragion condanna. Osserva il padre, .
Che rampogna del figlio i folli a morì,
Forse schiavo il vedrai d’amor più infame. .
50Talun dair oro affascinato il toglie . j
Al vero possessor con lui vivendo
In vergognosa lega e prostitute
Alla truce vendetta altri si mira: *
Come l’amore ha Podio il suo serraglio
55Di bellezze, ove il cor nel sangue ha immerso