Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/250

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224 DECIMASESTA

Sia la gìoja, convien che la sorgente
330Perenne sia, che n’abbia visto i pregi «
L’esame, la ragion. Questa non scrive
In fronte alP uomo un temerario orgoglio r
Ma veste il volto suo d’un bel sereno,
Pago di se, tranquillo $ in esso imprime
335Di pieghevole cor tenera immago,
Che segno di tristezza un folle crede.
Questa in somma dell’uoni rende l’aspetto
Serio, composto, e in cor gli pone il risoE
come ardisce Tuoni sfacciata giojn
340Mostrale in mezzo a tanti umani affanni?
Offende altrui chi sempre in fronte porta
Un" aria trionfai, che quasi insulta
Chi tristi giorni mena. E assai più vile
L’addolorato aspetto, e ben ei- merta
345E dispregio, e pietade. E perchè mai
Offrir sì trista fronte al ciglio eterno,
Che sol nascer ci fé* per farei lieti?
Non giunge un’alma forte a tali estremi r
Muove il piè per sentier giusto, e costante
350Con pacifico moto ella sen. passa
Dal dolore al piacere, e senza ambascia*
Da piacer moderato ella ritorna
A giusto duol, da cui frutto ritrae,
Non mi presenta il vero saggio un volto
355Torbido, inquieto, e di dolor vestito * y
Nè tutto estingue con insana gioja
Queir interno piacer, di cui va colmo r
Lascia, lascia insensato i tuoi profani
Circoli, i troppo strepitosi giuochi:
360Che non il giuoco, l’armonia, la danza
Son atti a consolar; altro sollievo
E più sicuro il canto mio t’accenna»
Se la tua fronte nuvolosa rende
Malinconico umor, se tu risenti,
365Che la tristezza il cor t’occupa e preme,
Fissa il pensiero sovra importante dogma,
Una passione aftVena, ovver compisci