Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/298

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272 VENTESIMA

Otu rinunzia, ovver ti prostra al suolo
Adorando quel Dio, che fece il tutto • %
Se stanco sei di contemplare i cieli,
790O per leggervi hai troppo ottuso ingegno,
Più semplice argomento udir tu vuoi,
Che ti dimostri il Nume? Avverti, è questo
Base d’ogni altra prova, e può soltanto
Risentirne la forza attento orecchio %
795AI tumulto del Mondo, ove l’idee
Ordinate non son, nè unir si ponno y
Togli te stesso, e qtiesto Mondo Palma
Ponga in perfetto obblìo. Tutti i pensieri
In te richiama. Al tuo vagante ingegna
800Imponi un freno . Un denso vel distendi
Sovra tutti i tuoi sensi, e fa, che taccia
Ogni passione in te. La tua ragione
Sola vegliando regni. Allor, godendo
Calma profonda, nel silenzio amico
805, Della natura, e della notte chiedi
A te quanto a me stesso io dimandai r
E svaniran per sempre i dubbj tuoi •
Chi son io? Donde venni? Io questo ignoro.
Sol d’esistere io so. Dunque un eterno
810Essere esister dee; perchè se fosse
Stato un istante solo, in cui l’essenza
INTulla goduto avesse, esseri mai
Stati non vi sarian . S’esservi dee
Qualche eterno principio, il germe umans>
815Forse questo sarà?. Forse infinita
La catena saria degli avi nostri?
E immaginar si può quando si mira
Ogni anello di questa esser sì frale
Dileguarsi Vi presto? Esser sòggeRà
820Ogni parte esser puote, © d’Vgni legge
Esser libero il tutto? Eppujé io voglio
Tal chimera suppor. Sorgete io veggio
Tenebre nuove, e più fanali inciampi j
In un mare infinito or io mi trovo,
825Nè riva io scòrgo ove drizzar la prora .