Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/299

Da Wikisource.

NOTTE. 273

Donde nacquero t terra, e cielo, ed astri?
Son questi eterni ancor? Par si conceda
Per un istante la materia eterna •
E non a*vran que’ luminosi globi
830Un altra genitor? Le forme, i moti,
Che si veggono in lor, fanno palese
Un disegno, uno scopo assai sublime .
Scopo,, e disegno son ben chiaro indizio
D’intelligenza, e d’arte, e questa in essi
835Non è . Dunque saria parto dell’uomo?
Ma d’un’opra, di cui, compiuta essendo,
L’uom non comprese ancor Ja prima idea,
Esser puote l’autor? Eppur finora
Cosa non disegnai dell’uom più grande.
840Chi dunque impresse il moto in queste moli
D’inconcepibil peso? E chi di forza
Dell’inerte materia al masso informe
D’agitarsi, lasciar l’antico scnao,
E sotto mille aspetti varj al ciglio
845Presentarsi diviso? E nello spazio
Per volar chi fu mai, che a lui die l’ali?
Della materia informe e rozza è il moto
Forse intrinseca dote? Allor dovria
Goder di questa ogni atomo, ed un nuovo
850Mondo potria formar colla sua polve.
Ma se straniero alla materia è il moto,
Se in se destar noi puote; e per qual?ia
Tai globi alati, e di splendor vestiti
Dall’immobil suo ceppo uscir poterò
8551» sì vaghe sembianze? Ha forse quella
Oltre il dritto del moto anche il pensiero,
Arte di giudicar, mente feconda,
Geometrica scienza? 0 fui* prescritte
Da lei quelle misure, e quelle leggi,
860Di cui la sola ipotesi ingegnosa
Or di gloria immortai Newton ricopre?
Che se dotta è così, gli atomi saggi
Quanto mai rideran dell’uom, che crede
Della polve goder più vasto ingegno?