Pagina:Di alcuni sepolcri della necropoli Felsinea.djvu/34

Da Wikisource.

– 27 –

siano di stirpe celtica. Ricercando infine con quali delle altre genti italiche abbiano maggiore analogia e somiglianza i nostri cranii, conclude, essere persuaso ch’essi appartengano alla stessa razza che abita al presente il territorio bolognese, cioè alla stirpe italica degli Umbri.

Venuto poscia a Bologna il chiarissimo professore ginevrino Carlo Vogt, autore dell’opera Leçons sur l’Homme e d’altri scritti importantissimi, ed occupandosi a radunare osservazioni etnocraniografiche venne a studiare anch’egli i cranii di Villanova e di Marzabotto, sui quali, e su alcuni altri più o meno antichi da lui esaminati in Italia, scrisse una lettera al ch. geologo prof. Gastaldi1. Io non dirò com’egli svolga il suo ragionamento, nè come lo dimostri con tavole comparative, ma ne riferirò le conclusioni riguardanti il mio assunto: e sono che a suo giudizio il cranio di Villanova appartiene al tipo etrusco, quelli di Marzabotto al tipo ligure, o a quella stirpe che ne’ prischi tempi aveva sede nell’Italia settentrionale, nella Toscana, nell’Umbria e fors’anco in Francia ed in Spagna.

Il chiariss. Nicolucci con la seconda sua lettera sopraccennata prese in esame ed oppugnò i giudizii emessi dallo scienziato ginevrino, riconfermando i proprii pronunciati nella prima lettera.

Della quale fece menzione il ch. dott. cav. Garbiglietti nella relazione alla R. Accademia di medicina di Torino. Sopra alcuni recenti scritti di craniologia etnografica del Dottori G. Nicolucci e G. B. Davis2. Ma benchè il dotto relatore avesse potuto discutere profondamente sull’argomento della lettera, come quegli che primo richiamò

  1. Sur quelques crânes antiques trouvés en Italie — (nel) Bulletins de la Société d’anthropologie de Paris t. I. seria 2.ª fasc. 1. Poscia fu riprodotta con questo titolo «Su alcuni antichi cranii umani rinvenuti in Italia, lettera del prof. G. Vogt al sig. B. Gastaldi, comunicata alla R. Accademia delle scienze di Torino nella seduta del 4 Febb. 1866.» (Torino) Stamp. R.
  2. Torino Tip. Favale 1866 pag. 39.