Pagina:Di una strada ferrata da Lucca a Reggio di Modena.djvu/22

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Non dubito quindi asserire, o Signori, che tra le Vie ferrate in progetto per attraversar l’Appennino, le quali possano aspirare al merito di esser promotrici di grandi particolari ed universali interessi, quella che da Voi si propone è certamente fra le prime, e che perciò essa è ben meritevole dell’attenzione, della simpatia, e della fiducia dei Popoli beneficati, dei Capitalisti e dei Governi che interessati ne vengono.

Nell’augurarvi frattanto che questo mio voto, meglio che semplice asserzione, sortisca l’esito il più felice in ordine all’impresa medesima; non debbo nascondervi, che se nella ristrettezza dei mezzi, nelle note angustie di tempo, nella inclemenza della stagione, ho potuto condurre a termine un lavoro di gran mole, e di non piccola responsabilità; si dee per me all’aiuto generoso ed efficace di molti cortesi ed amici, fra i quali (per non tesserne qui un troppo lungo catalogo) mi permetto nominare l’egregio Cavaliere Maggior Domenico Turri di Castelnuovo di Garfagnana, ed il meritissimo Dottor Antonio Bianchi Ingegner distrettuale a Castelnuovo ne’ Monti. —
Voglia il Cielo dare effetto al modesto Disegno, che ho l’onore di rimettervi! Sarebbe questa l’unica sufficiente e gradita ricompensa a questi e a tutti gli altri benevoli!

Firenze 7 Marzo 1852.


Illustrissimo Sig. Marchese
GIOVAN BATTISTA BOTTINI
Presidente del Comitato promotore di una Strada Ferrata
da Lucca a Reggio di Modena.


G. Antonelli D. S. P.