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— 105 — | A. 1831 |
a montarsi dalla truppa di linea; la Gran guardia seguita ad essere montata dai così detti ausiliari.
Giovedì 14. — Essendosi vedute nelle due scorse sere delle comitive numerose di persone per il Corso caminare tre per tre quasi in ordinanza in derisione dell’ultima Notificazione del Governatore, questa sera il Corso era guarnito da molti carabinieri a piedi ed a cavallo, ed anche di pattuglie di cavalleria. (!)
Martedì 19. — Con spedizione venuta da Forlì si è saputo che una truppa di rivoltosi (appartenenti, per quanto si dice, alla truppa civica) avendo attaccate le poche guardie di polizia ivi esistenti, le ha disarmate ed arrestate, e In seguito ne ha fucilate due. A Rimini giorni sono l’avanguardia del corpo di truppa nostra di linea, che andava ad occupare quella città, fu pure minacciata in modo, che fu costretta a far fuoco; per il che rimasero alcune persone ferite.
Mercoledì 20. — L’atroce fatto di Forlì si assicura sia stato accompagnato da un Proclama enormemente sedizioso.
Giovedì 21. — Le notizie di Romagna non fanno che conservare sempre più lo spirito di rivolta che regna in quei paesi.
Venerdì 22. — Nella notte scorsa si sono fatti degli arresti di diverse persone, tra le quali un figliastro del locandiere Martignoni, un figlio di un curiale De Angelis, uno, chi dice familiare, chi nipote di Monsignor Mazzarelli, ed altri soggetti piuttosto oscuri.
Sabato 23. — Anche nella notte passata sono seguiti gli arresti. Da ieri in qua si sono vedute prendere delle precauzioni straordinarie intorno al palazzo di Monte Cavallo, ove è stato murato il portone della panetteria ed alcune finestre di quella parte.
Lunedì 28. — È voce generale che gli arresti seguiti nei giorni scorsi siano stati motivati dalla scoperta di una cospirazione che tendeva ad assalire il Palazzo Pontificio del Quirinale. Si parla dì un cannone di legno che è stato ritrovato nell’atto di lavorarsi da un facocchio per ordine di un tale ingegnere Pugilli, che è stato arrestato, come pure il Dottor Riccardi medico, ed un tal Napulioni.
Martedì 26. — Oggi è cominciato un triduo nella Chiesa