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A. 1832 — 108 —


1832

GENNAIO


Sabato 14. — Questa mattina nella Cappella Pontificia si è fatto il funerale al defunto Re di Sardegna; l’orazione funebre è stata fatta dal Marchese Pallavicini dì Genova, accademico ecclesiastico che va a mettersi in prelatura. Sul nostro Diario di oggi si è letta una nota Ufficiale della Segreteria di Stato ai Ministri di Austria, Francia, Prussia e Russia con cui ai partecipa la risoluzione di far entrare le truppe pontificie nelle Legazioni per sostenere e ripristinare l’autorità del governo non più apprezzata colà dall’epoca della partenza delle truppe austriache contando in caso di resistenza sull’appoggio delle qnattro medesime Potenze ecc. ecc. Le risposte rispettive dei ministri, che concordemente riconoscono la piena giustizia della misura annunziata, disapprovano altamente la condotta di quelle Provincie, che riguardano assolutamente come sediziosa, e promettono aiuto e cooperazione in caso di rifiuto della sommissione piena e non condizionata ecc. In fine il manifesto che annunzia l’ingresso delle nostre truppe sotto la direzione del Card. Albani, dichiarato commissario pontificio.

Sabato 21. Grande aspettativa delle nuove di Romagna, sapendosi che le nostre truppe devono essersi messe in marcia da Rimini il giorno 19.

Domenica 22. — Oggi è giunto corriere spedito dal Cardinale Albani colle notizie che venerdì mattina le nostre truppe attaccarono la posizione, che i rivoltosi bolognesi e romagnoli avevano occupata in numero di qualche migliaio, con uno o due cannoni, avanti Cesena e che dopo circa due ore di combattimento, se ne erano impadroniti, come della città: che si avanzavano verso Forlì. Le perdite dei nostri si sa ascendere a 4 morti e 27 feriti fra i quali il tenente Bucci dei dragoni.

Martedì 24. — Oggi si è pubblicato un altro foglietto straordinario contenente qualche dettaglio del combattimento di Cesena, niente di nuovo di più.

Mercoledì 25, — Oggi si è reso pubblico altro biglietto stampato, da cui risulta che le nostre truppe entrarono il giorno 21 a Forlì senza resistenza, ma che dopo entrate essendosi sen-