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Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani I.djvu/24

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suddetta casa, decorosamente parata, vestito con abito religioso, mentre per tutto il giorno, in 5 altari, eretti a bella posta nella stessa sala, venivano celebrati i divini sacrifizi.

Nell’indomani poi, dopo essersi incassato il cadavere, poichè aveva pure proibito espressamente che venisse imbalsamato, fu trasportato nella contigua Chiesa di S. Andrea e collocato sopra il letto funebre, coperto di ricca coltre, colle insegne di religioso al capo e colla corona e scettro reale ai piedi; la Chiesa era stata in quel giorno decorosamente e vaghissimamente parata ed illuminata con maestosità e semplicità sotto la direzione del Sig. Cav. Piernicoli. In mezzo al numerosissimo popolo, accorso per il sentimento di venerare la memoria del vecchio Re, Monsignor Lambruschini disse la Messa di requie, circondato da tutto il corpo consolare straniero, e nella sera dello stesso giorno, riposto il regio cadavere nelle tre casse, venne tumulato nella Chiesa medesima, in un angolo a destra dell’altare maggiore1. Pochi giorni dopo in Civitavecchia, in Nettuno, in Terracina ed in altre terre si celebravano commoventi esequie in onore dell’infelice Re che aveva edificato tutti colle sue singolari virtù.


Dalla morte alla vita.


Il Governo pontificio non ha lasciato certamente il suo nome alla storia per l’ordine, nè i suoi sudditi per l’osservanza alle leggi; quella baraonda di motupropri, bandi ed editti, susseguentisi l’uno all’altro, poche volte veniva presa sul serio e ciascuno faceva liberamente il comodo suo, poco curandosi dell’Autorità, quantunque le pone comminate fossero spesso stragrandi e venissero non poche volte pazzamente applicate. Anche in questo però i meno furbi e più sfortunati pagavano sovente per gli altri nel beato Stato romano.

Nel novembre del 1804 si sparse per Roma come un baleno la triste nuova che un male di natura epidemica fosse scoppiato



  1. Confront. Forcella, Iscrizioni delle Chiese e d’altri edifizi di Roma vol. IX pag. 121.