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Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani II.djvu/50

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A. 1848 — 50 —

pendenza dal Governo toscano, il quale pare stia patteggiando col popolo, che è padrone del paese.


SETTEMBRE


Venerdì 1. — A Livorno continua lo stato di perfetta anarchia ed insubordinazione totale. — Di Bologna nulla dì nuovo.

Sabato 2. — A Livorno pare che stessero per entrare, senza opposizione le truppe del governo.

Lunedì 4. — A Bologna si sente che siano state uccise dai popolani armati undici persone.

Martedì 5. — Oggi si è saputo che Livorno è dì nuovo in rivolta ed anarchia. Secondo le notizie incomplete che si hanno, il popolo si era battuto con la truppa che aveva avuto lampeggio e si era ritirata nei forti (dopo aver perduto 4 cannoni) e da questi tirava sulla città. S’ignora l’esito finale.

Mercoledì 6. — Ieri sera parti il Ministro di Polizia Galletti per Bologna, ove continuano le uccisioni, il numero delle quali ascende, si dice, sin qui a 25!

Giovedì 7. — Era corsa voce che, questa sera avrebbe avuto luogo una dimostrazione popolare al palazzo dell’Ambasciatore dì Francia. Ma non si è verificata, o almeno, se vi è stata, è stata talmente poco numerosa, che non si è fatta rimarcare.

Sabato 9. — Le nuove del giorno sono che l’Austria abbia ricusato di accettare la mediazione della Francia e della Inghilterra e che nei porti di Marsiglia e Tolone si era imbarcata della truppa diretta a soccorrere Venezia.

Lunedì 11. — Si ha da Napoli che il giorno 7 corrente le truppe napoletane comandate dal Generale Filangeri s’impadronirono di Messina e di quasi tutti i piccoli bastimenti siciliani, dopo una ostinata resistenza di due giorni. — Pare, secondo tutte le notizie, che vada a rinnovarsi la guerra.

Martedì 12. — Oggi corre voce che la mediazione della Francia e dell’Inghilterra sia stata poi accettata dall’Austria, e che in conseguenza sia stato sospeso l’imbarco di truppe francesi per l’Italia.