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Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani II.djvu/81

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— 81 — A. 1849


Mercoledì 9. — In tutto il giorno nulla di nuovo; questa sera però corre voce che i Francesi, rinforzati di numero, si siano da Palo avanzati verso Roma. — Pare si confermi l’ingresso di un corpo Austriaco a Ferrara, e che Bologna sia minacciata da un altro dalla parte di Modena. L’illuminazione delle case ha cessato momentaneamente quasi del tutto da due sere.

Giovedì 10. — Circa le 8 della mattina si batte la generale della Guardia civica. Più tardi si affigge la notizia di un vantaggio riportato ieri dal Generale Garibaldi sopra i Napoletani tra Palestrìna e Valmontone, colla presa di 3 cannoni. — Sino alle 3 pomeridiane non si ha notìzia di attacco per parte dei Francesi. — Questa sera il Monitore annunzia che gli Austriaci non sono entrati a Ferrara, ma che avendo ricercato il voto di quella Municipalità sulla forma di Governo, ed essendo questo stato quasi all’unanimità per la Repubblica, si erano ritirati, rilasciando anche gli ostaggi, che avevano condotti seco nell’ultima occupazione di quella città.

Venerdì 11. — A mezza mattina è arrivata la Legione Garibaldi, che da ieri era stata richiamata a Roma. — Verso mezzogiorno si sparge la notizia (venuta per via straordinaria) che giunta a Parigi la notizia del fatto d’arme del 30 caduto, questa abbia dato luogo ad una specie di rivoluzione, alla caduta del Ministero, al richiamo della spedizione di Civitavecchia. — Il Corriere di Bologna venuto oggi ha confermato la notizia che quella città era realmente attaccata dagli Austriaci da molte ore e che al suo partire si combatteva.

Sabato 12. — Questa mattina il corpo di Garibaldi e quello dei Pionnieri sono partiti sortendo per la porta S. Sebastiano. — Secondo le notizie recate dal Corriere di oggi pare fosse sempre lo stesso stato di cose a Bologna, cioè ostinata resistenza e lusinga di aiuto imminente dalle vicine provincie.

Domenica 13. — Prima di mezzogiorno è entrato in città un corpo dì armati reclutato nelle Marche da Rossetti e proveniente, per quanto si dice, da Ascoli. È pure arrivata da