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— 97 — | A. 1849 |
Venerdì 10. — È stato nominato Ministro del Commercio, Agricoltura, Belle Arti e lavori pubblici il Sig. Camillo Jacobini. Oggi si è ricevuta la notizia della morte del Re Carlo Alberto, seguita a Oporto in Portogallo ai 28 del mese scorso.
Mercoledì 13. — Oggi alle 4 pomeridiane il Generale Oudinot ha fatto una gran rivista di tutta la truppa francese nei prati di Acqua Acetosa.
Martedì 21. — Dalla Congregazione governativa di Stato si è formato il Consiglio militare, composto del principe D. Pompeo Gabrielli, dei Colonnelli Janni e Farina, del Generale Vaillant e di due altri militari francesi. Esso dovrà essere presieduto dal Ministro delle Armi (che non si è ancora nominato) e interinalmente da Gabrielli. — Questa mattina è stato arrestato il così detto Carbonaretto compagno di Ciceruacchio, insieme col quale era partito da Roma colla truppa di Garibaldi, e che era ritornato travestito da campagnuolo.
Giovedì 23. — Il Generale Oudinot ha fatto pubblicare ed affiggere un proclama d’addio ai Romani, ed un Ordine generale nello stesso senso, diretto all’Armata; ed in questo annunzia che il Generale Rostolan gli succede nel comando. — Questa sera in Campidoglio, nel palazzo del Museo, con invito del Generale Oudinot e dì tutto lo Stato maggiore francese, dei Collegi, dell’Università e di molte altre distinte persone, si è data lettura di un decreto del Municipio estremamente onorifico per il Generale suddetto, che delibera sia coniata una medaglia in suo onore. Il Museo è stato illuminato e si è apprestato anche un buffet. Il Generale Oudinot è stato altresì dalla Commissione Municipale dichiarato Cittadino Romano.
Venerdì 24. — Il Generale Rostolan, con un Indirizzo ai Romani pubblicato oggi, ha dato parte di aver assunto il comando in capo delle truppe francesi.
Martedì 28. — In una specie di proclama ai soldati francesi il nuovo Generale in capo annunzia loro che l’armata continuerà ad occupare Roma, e che la sua istallazione, che sin qui era tutto provvisoria, va a ricevere delle modificazioni appropriate alla necessità di una occupazione più completa. — Mons. D’Avella, decano della Rota è nominato presidente del Consiglio centrale di Censura.