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Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/170

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152 diario roncalli

Si seppe, in questo punto, che i Francesi hanno aperto una breccia di circa 20 metri, atterrando la faccia sinistra del 4° bastione di S. Pancrazio1.


29. — I Francesi impiegano le artiglierie parte in proseguimento della breccia e parte atterrando il tempio di S. Pietro in Montorio, come pure il prossimo tempietto, che di già è caduto, e parte per atterrare il palazzo Savorelli al Gianicolo.

Oggi e ieri vi sono stati molti feriti dalla nostra parte poichè, durante tutta la notte scorsa e porzione della mattina, tutte le bombe furono lanciate al nostro campo2.

Il Triumvirato questa mattina mandò ordine al Capitolo di S. Pietro per l’illuminazione della Cupola a lanternoni, ricorrendo oggi la festività di San Pietro3.

Si dice che sia giunto al Triumvirato un dispaccio del colonnello Frapponi, nostro agente in Francia, col quale consiglia di cedere alle armi francesi.

Accursi e Beltrami, che dicevansi carcerati a Civitavecchia, giunsero in Roma questa mattina.


  1. Verso il mezzodì del 29, il combattimento, che durò un giorno e mezzo, cessò. In qual guisa l’abbia sostenuto Roma lo dicano per noi le parole del generale Vaillant: «Il faut le dire, ce combat d’artillerie, qui dura un jour et demi, fut soutenu de part et d’autre avec une remarquable vigueur, avec beau coup de persévérance et de bravoure» (op. cit., pag. 129).
  2. Cinquantaquattro uomini furono colpiti il giorno 28.
  3. La illuminazione fu fatta; ed il popolo, fra tanta mina e la sventura che l’attendeva, serbando sempre la calma dell’eroismo, si raccolse numeroso ad ammirare il gradito spettacolo.