Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/171

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 1849  153

Accursi si osserva da qualche deputato frequentar le camere del Campidoglio. Egli riferì che Oudinot non voleva permettergli di entrare in Roma, come il Governo nostro non ne permette l’uscita a chi la desidera. Aggiunse che questa mattina stessa conferì col generale Oudinot, il quale gli disse, esser egli ammirato del valore romano; ma che, d’altronde, la missione sua era quella di entrare ad ogni costo.


30. — Alle due dopo mezzanotte un segnale di tre colpi di cannone nemico fu seguito da una pioggia dirotta di bombe dai Monti Parioli, che durò circa un’ora e mezzo senza interruzione.

Fu danneggiata particolarmente la chiesa del Popolo, dove una bomba, entrata in chiesa, esplose con grave danno, la locanda Meloni, ecc. Ne caddero per il Corso, al palazzo Fiano.

Contemporaneamente i Francesi assaltavano vigorosamente un bastione di S. Pancrazio estendendosi sopra tutta la linea del nostro trinceramento, e ne occuparono la breccia sul bastione sinistro di Porta S. Pancrazio.

I Francesi conquistarono anche qualche pezzo di cannone.

La lotta fu sanguinosa per ambo le parti. Alle 6 ant. furono suonate alcune campane a stormo e fu battuta la generale.

Vedendosi poco concorso, alcuni soldati dragoni, con le armi alla mano (fin da ieri sera), imponevano anche ai più pacifici cittadini, che si trovavano per