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394 | diario roncalli |
Avviso.
- «Cittadini!
«Ancona è libera. La sua guarnigione e il suo generale hanno dovuto piegare la fronte innanzi al nostro vessillo e sono prigionieri.
» Sono lieto di annunziarvi questa nuova gloria dell’armata italiana.
» Essa vinse perchè fu unita, concorde e disciplinata.
» Viva Vittorio Emanuele.
Il Commissario generale |
6. — Il generale Giorgio marchese Pimodan, prima di partire da Roma, visitando la Chiesa di S. Luigi de’ Francesi, disse a sua moglie, che se il destino avesse disposto della sua vita, nella guerra che andava a combattere in favore della S. Sede, avrebbe gradito di essere sepolto in quel tempio.
Morto nella battaglia di Castelfidardo, la consorte, volendo rispettare il desiderio espresso dal suo amato marito, ricevuto in dono dal generale Cialdini il di lui cadavere con una corona di alloro, dispose che la salma fosse trasportata a Roma, dove giunse accompagnata da due aiutanti di campo, principe di Linange e visconte di Reinville, a cui il generale Cialdini fu cortese di darne il permesso.