Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/65

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spignani, vescovo di Orvieto, e consegnato in Castello. Si crede autore, o per lo meno fautore, di una reazione di quei campagnuoli contro la Repubblica Romana.


16. — Ai 12 corr., fu condotto, ben scortato alla fortezza di Ancona, il cardinale De Angelis, arcivescovo di Fermo, col suo caudatario, per ordine del Governo della Repubblica. Si assicura sia stato condotto colà anche il vescovo di Gubbio, monsignorPecci.

A Fermo fu ucciso, proditoriamente, il canonico Corsi ed il conte Grassi. Ai 15 (nella notte) mori il cardinale Mezzofanti.


18. — Nel di 15 corr., furono presi gli argenti ed ori appartenenti a S. Santità e furono portati alla zecca per coniare moneta.

Nel dì 16 fu coniata la moneta erosa della Repubblica di otto blocchi.

Nella stessa tornata dello stesso giorno fu partecipata all’Assemblea la cessazione dell’armistizio per parte di Carlo Alberto della guerra dell’indipendenza e l’intimazione delle ostilità nel di 12 corr.

Nella tornata del di 18 (domenica), Mazzini pronunziò un discorso eccitatorio alla guerra. Disse essere due gli elementi per far la guerra e vincerla: entusiasmo dei popoli e danaro.

Al primo potersi provvedere eccitando i popoli e dividendo i deputati per le provincie per ispargere lo spirito dell’Assemblea ed imporre ai parrochi