Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/681

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1870 655

Nelle ore pomeridiane di ieri un aiutante di campo del generale Cadorna venne per la terza volta, a quanto dicesi, a parlamentare1.

Una carrozza chiusa, con cortine tirate, scortata da dragoni, con un uffiziale allo sportello, si recò da Kanzler: dopo 30 minuti ritornò via.

Si dice che fu rifiutato l’ingresso delle truppe senza ostilità.

Ieri sono arrivate a Roma tutte le guarnigioni dei paesi occupati dalle truppe italiane che si ritirarono al loro avvicinarsi.


17. — Ieri il Papa uscì nelle ore pomeridiane recandosi a visitare la Chiesa dell’Aracoeli.

Nello stesso giorno uno squadrone di dragoni pontifici fu mandato in perlustrazione fuori porta Angelica presso il Monte Mario. Poco dopo si videro circondati da truppa italiana, senza scampo di sottrarsi.

Un uffiziale italiano, riconosciuto che non erano esteri, stringendo la mano a quello pontificio, gli disse: «Noi non ci battiamo con fratelli italiani, andate pure liberamente».


  1. Il generale Cadorna, il giorno 15 di settembre, mandò a Roma il colonnello Caccialupi al generale Kanzler «per invitarlo a lasciare occupare dalle truppe italiane la città di Roma, senza ostinarsi in una difesa il cui risultato sarebbe stato quello di un inutile spargimento di sangue». N’ebbe una ripulsa; eguale sorte gli toccò il giorno 16, per rinvio del generale Carchidio. (Vedasi Operazioni militari del 4° Corpo d’esercito nelle Provincie già pontificie dal IO al 20 settembre 1870. Relazione a S. E. il Ministro della Guerra. Firenze, Carlo Voghera, 1870, pag. 15 e 19).