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Il 22, pel natale di Roma, sparò Castel S. Angelo all’alba1.

Rivista di carabinieri e linea a S. Pietro.

Distribuzione al Campidoglio di varie doti, di scudi 10 l’una, alle giovani zitelle.

Nella sera illuminazione al Campidoglio e di tutti i monumenti dal medesimo al Colosseo.

Al Colosseo grandiosa illuminazione a fiaccole ed a fuochi di bengal.

Concorso immenso.

Ieri sera stessa, circa le 9 1|2, alcuni tiragliori, passando per S. Ignazio, vicino alla Spezieria2, furono insultati da alcuni che erano dentro la medesima; questi corrisposero con una sassata alla vetrina. Allora lo speziale ex-gesuita (Fr. Tirone) tirò una schioppettata verso i medesimi, senza però offenderli. Allora questi ed altri del popolo che si era radunato entrarono, misero a soqquadro la spezieria, ruppero alcuni vasi del Giappone, molto stimati, e dispersero gli unguenti.

Il Fratel Tirone fu carcerato e la spezieria è stata chiusa3.


24. — Ieri partì per la volta di Civitavecchia il battaglione Melara. Quindi partì anche altro battaglione di altra truppa. Colà si vuole aumentare il presidio a cinque mila uomini.


  1. La festa non ebbe luogo il 21 a causa della pioggia.
  2. Questa farmacia era prima amministrata dai Gesuiti.
  3. Lo Spada (op. cit., iii, 397) dà colpa dell’accaduto ai liberali, che accusa d’aver invasa la farmacia, e tace dell’offesa loro fatta.