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come nasce e si sviluppa una rete di scuole

ne tra scuola ed ecosistema territoriale, attraverso la realizzazione di progetti trasversali ai temi e ai settori e nell’ambito di partenariati pubblico-privato-nonprofit dei quali, nei prossimi anni, il sistema scolastico sarà protagonista.

Ora che il tema dei beni comuni non è più considerato minoritario, ma è entrato nel dibattito pubblico in cui si parla apertamente di “beni culturali comuni”, riconoscendone una rilevanza crescente nella società della conoscenza (De Biase, 2014), è decisivo valorizzare le scuole come commons (sapere come bene comune immateriale, come indica la SIBEC – Scuola Italiana Beni Comuni), che contribuiscono in maniera decisiva a ri-costruire tessuto sociale e cultura civica, a consolidare relazioni umane e senso di appartenenza, a favorire coesione sociale in quanto spazio attrattivo di progetti promossi da attori impegnati a promuovere il territorio di appartenenza.

D’altra parte, ben al di là della loro funzione educativa nei confronti dei giovani, le scuole sono (e saranno) sempre più un punto di riferimento per tutti i cittadini e per le loro comunità di appartenenza, come dimostra l’elevato e crescente indice di fiducia di cui godono nei confronti degli italiani, documentato dal Rapporto annuale Demos&Pi 2015.

L’iniziativa Scuole Aperte (progetto promosso dal Ministero dell’istruzione in collaborazione con ANCI e VITA), è un primo grande catalogo dinamico a testimonianza di questo rinnovato protagonismo del sistema educativo italiano. Scuole Aperte si presenta così: “Le quarantatremila scuole italiane – prese tutte insieme – sono la più grande infrastruttura sociale del nostro Paese. Le scuole sono dappertutto e dappertutto accolgono la sfida della trasmissione del sa-


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