maravigliose di prodotti.
Siete nostre voi,
v’abbiamo partorito
con l’alito possente dei muscoli.
Siamo noi i vostri damerini
con la fiamma rovente del corpo irsuto
in camice blu, unti di grasso
neri di carbone,
nudi come l’acciaio che brilla
e si voltola nella fornace.
Noi amiamo i vostri canti
i vostri slanci, gl’ingranaggi
che si snodano ci empion di letizia,
perchè anche noi ci snodiamo:
filiamo, filiamo!
Filiamo l’inno che è tutto di vita
una speranza che è tutta rinascenza.
Filiamo, tessiamo, danziamo
l’armonica ridda.
Gran maestri del ferro e del fuoco,
dittatori di volontà di roccia.
Via i sozzi vampiri, suocere avare,
per amarvi per sposarvi dolci figlie!
. . . . . .
Sirene sirene.....
Fischiano lacerano urlano
Piangono seduttrici,
ancora. E finitela!
non siamo marinai storditi.
Il vostro seno viola che
esulta sul mare di madreperla,
non ci attira.
Siamo l’esercito del lavoro
gli operai scamiciati e ribelli