Pagina:Diodati - I Salmi di David, Daelli, 1864.djvu/121

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salmo lv. 101

     Perch’io vidi scompigli
     E violenze e di rampogne i gridi,
     E risse andar per la cittade attorno
     E le mura accerchiarle e notte e giorno.
     Inganno e iniquitade,
     In essa han la lor seggia;
     Frode tuttor passeggia
     Per le sue piazze e strade.
5          Non un nemico aperto
     Mi machinò quell’onta e vitupero:
     Che ben l’avrei sofferto.
     Ch’in odio m’have non si mosse altero
     Incontra me; schivar ben lo potei.
     Ma fosti tu ch’amico mi credei
     E consiglier fidato:
     Al qual il petto apriva,
     Con cui nel tempio giva,
     E m’eri sempre allato.
6          Faccia pur loro il fio
     Morte pagar, e sien sotterra vivi
     Abissati da Dio;
     Però che son d’ogni virtute schivi,
     E pose l’empietà fra loro il nido.
     Ma Dio mi salverà, s’ad esso grido.
     La sera e la mattina
     Ed anche al mezzodie
     A le querele mie
     Avrà l’orecchia china.
7          E da lor crudel guerra
     A l’alma mia darà riscossa e pace;
     Perchè mi cinge e serra
     Stuolo grosso di lor, fiero ed audace.
     Quel gran Signor, che dimora in eterno,
     Gli atterrerà; ma me dal ciel superno
     Udirà volentieri.
     E farà que’ perire