Pagina:Diodati - I Salmi di David, Daelli, 1864.djvu/236

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216 i salmi di david

3          Metti il lor fello capo traditore
     Sotto il giogo crudel d’empio signore:
     Da Satan stimolato
     Gli sie il diritto lato.
     Sie in criminal accusa,
     Dannato senza scusa:
     E senta, ad ogni sua finta richiesta,
     Più grave ognor la colpa su la testa.
4          E sieno i giorni suoi fugaci e brevi,
     Di degnitade il grado altri gli levi,
     Restin orfani e soli,
     I suo’ tristi figliuoli.
     Lasci per pronta morte,
     Vedova la consorte.
     Vadan tapini mendicando i figli,
     Fuor di lor casolari in lunghi esigli.
5          Lo spietato usuraio i beni suoi
     Colga allacciati in trappole e lacciuoi.
     Predin turbe nemiche
     Le sue care fatiche.
     N’alcuno prenda cura
     D’alleggiar sua sciagura.
     Nè sie chi gli occhi mai volga pietosi
     A suo’ pupilli grami e dolorosi.
6          In estrema ruina caggia e pera,
     Del seme suo la discendenza intera.
     Sie, ne l’età futura,
     Spenta lor fama impura.
     Nel ciel sien rammentati
     I paterni peccati.
     E niun tempo mai copra o cancelli,
     De l’empia madre gli atti sozzi e felli.
7          Il Signor gli abbia sempre nel cospetto,
     E d’essi estingua il nome maledetto.
     Perch’ei mise in oblío
     L’esser benigno e pio: