Pagina:Discorsi postumi del Signor Lellis di alcune poche Nobili famiglie.djvu/118

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xit, sed quod est in expeditione, idcircò fuit injunctum, quod reducat omnia ad pristinum, sub pæna excomunicationis, donec Breve Apostolicum impetraverit, id quod fuit etiam mandatum fabricatoribus, ibi tunc præsentibus Ioanne Baptista de Mauro, & loanne Baptista Giachetti.

Prædicta Cappella perpriùs erat longitudinis palmorum sexdecim, latitudinis vero quadraginta.

Est titularis dicta Cappella ad præsens Reverendus D. Franciscus de Amato, uti Thesaurarius Thesauri Sancti lanuarÿ intus Majorem Ecclesiam Neapolitanam, & fuit provisum, quod prædictus Titularis doceat de redditibus, oneribus, & illorum satisfactione.

Questa Cappella, siami lecito dirlo senza pregiudicare al gran giudicio del fù Consigliero Onofrio di Palma, fù dall’istesso con immatura ponderatione profanata de fatto, con farsi lui medesimo così notabile pregiuditio, in togliere una memoria, e dignità di tanta gloria, antichità, e splendore alla sua famiglia; Quale Cappella doppo profanata, insieme col benefìcio, che godeva, fù trasferita nella Chiesa Metropolitana di Napoli, & al presente dentro il Palazzone sopra la porta dove fù detta Cappella, si legge inciso in marmo il seguente Epitaffio:


Hic erat assumptæ de Cimbris ante Sacellum

    Non aptum Sacra Divinis Cultibus Ara

    Præsulis ad Votum Urbanus Diplomate sanxit

    Ritè profanari modò non sit Jordidus usus,

    Et Missarum onus ad majorem transtulit Aedem

    Marmoris hic Titulum Nola Gens Palma locavit

    Tempore ne pereant prisci monumenta Sacelli.


        An. XLI. supra CIƆIƆC.

Nè di poca consìderazione farà per gloria di questa famiglia, il sapersi, come doppo partiti i personaggi ascendenti di essa dalla Città di Nola, e venuti ad habitare in Napoli, subito furono possessori del sopradetto Palazzo, quale hoggi si possiede dalli discendenti di quelli, che sono i figli del detto Consigliero Onofrio; mentre il possedere palazzi, non solo dimostra copiosità de'beni di fortuna, e dà chiaro faggio della sua Nobiltà; ma anco arreca splendore, e dignità alla famiglia il vederlo conservato successivamente