Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/470

Da Wikisource.

Le invenzioni nuove,
che appariscono nel mezzo della zuffa,
e le voci nuove che si odino,
quali effetti facciano.

Di quanto momento sia ne’ conflitti e nelle zuffe uno nuovo accidente che nasca per cosa che di nuovo si vegga o oda, si dimostra in assai luoghi: e massime per questo esemplo che occorse nella zuffa che i Romani fecero con i Volsci: dove Quinzio, veggendo inclinare uno de’ corni del suo esercito, cominciò a gridare forte, che gli stessono saldi perché l’altro corno dello esercito era vittorioso: con la quale parola avendo dato animo ai suoi e sbigottimento a’ nimici, vinse. E se tali voci in uno esercito bene ordinato fanno effetti grandi, in uno tumultuario e male ordinato gli fanno grandissimi, perché il tutto è mosso da simile vento. Io ne voglio addurre uno esemplo notabile, occorso ne’ tempi nostri. Era la città di Perugia, pochi anni sono, divisa in due parti, Oddi e Baglioni. Questi regnavano; quelli altri erano esuli: i quali avendo, mediante loro amici, ragunato esercito, e ridottisi in alcuna loro terra propinqua a Perugia, con il favore della parte, una notte entrarono in quella città, e, sanza essere iscoperti, se ne venivano per pigliare la piazza. E perché quella città in su tutti i canti delle vie ha