Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/48

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leva ottenere una legge, o e’ faceva alcuna delle predette cose, o e’ non voleva dare il nome per andare alla guerra, tanto che a placarlo bisognava in qualche parte soddisfargli. E i desiderj de’ Popoli liberi, rade volte sono perniziosi alla libertà, perchè e’ nascono o da essere oppressi, o da suspizione d’avere a essere oppressi. E quando queste opinioni fussero false, e’ vi è il rimedio delle concioni, che surga qualche uomo da bene, che orando dimostri loro, come e’ s’ingannano; e li popoli, come dice Tullio, benchè siano ignoranti, sono capaci della verità, e facilmente cedono, quando da uomo degno di fede è detto loro il vero. Debbesi adunque più parcamente biasimare il Governo romano, e considerare che tanti buoni effetti, quanti uscivano di quella Repubblica, non erano causati se non da ottime cagioni. E se i tumulti furono cagione della creazione de’ Tribuni, meritano somma laude; perchè oltre al dare la parte sua all’amministrazione popolare, furono constituiti per guardia della Libertà romana, come nel seguente capitolo si mostrerà.