Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/482

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Nessuna cosa è più degna d’uno capitano,
che presentire i partiti del nimico.

Diceva Epaminonda tebano, nessuna cosa essere più necessaria e più utile ad uno capitano, che conoscere le diliberazioni e’ partiti del nimico. E perché tale cognizione è difficile, merita tanto più laude quello che adopera in modo che le coniettura. E non tanto è difficile intendere i disegni del nimico, ch’egli è qualche volta difficile intendere le azioni sue; e non tanto le azioni che per lui si fanno discosto, quanto le presenti e le propinque. Perché molte volte è accaduto che, sendo durata una zuffa infino a notte, chi ha vinto crede avere perduto, e chi ha perduto crede avere vinto. Il quale errore ha fatto diliberare cose contrarie alla salute di colui che ha diliberato: come intervenne a Bruto e Cassio, i quali per questo errore perderono la guerra; perché, avendo vinto Bruto dal corno suo, credette Cassio, che aveva perduto, che tutto lo esercito fusse rotto; e disperatosi, per questo errore, della salute, ammazzò sé stesso. Ne’ nostri tempi, nella giornata che fece in Lombardia, a Santa Cecilia, Francesco re di Francia, con i Svizzeri, sopravvenendo la notte, credettero, quella parte de’ Svizzeri che erano rimasti interi, avere vinto, non sappiendo di quegli che erano stati rotti