Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/594

Da Wikisource.

ne ammazzorono, e renderono la libertà alla città. La quale nuova dette a Castruccio noia e dispiacere grande; e presa licenza da Enrico, a gran giornate con le sue genti se ne venne a Lucca. I Fiorentini, come intesono la tornata di Castruccio, pensando che ei non dovessi posare, deliberorono di anticiparlo e, con le loro gente, entrare prima in Val di Nievole che quello, giudicando che se eglino occupassino quella valle, gli venivano a tagliare la via di potere recuperare Pistoia; e contratto uno grosso esercito di tutti gli amici di parte guelfa, vennono nel Pistolese. Dall’altra parte Castruccio con le sue gente ne venne a Montecarlo; e inteso dove lo esercito de’ Fiorentini si trovava, deliberò di non andare a incontrarlo nel piano di Pistoia né di aspettarlo nel piano di Pescia, ma, se fare potesse, di affrontarsi seco nello stretto di Serravalle, giudicando, quando tale disegno gli riuscisse, di riportarne la vittoria certa, perché intendeva i Fiorentini avere insieme trentamila uomini, ed esso ne aveva scelti de’ suoi dodicimila. E benché si confidassi nella industria sua e virtù loro, pure dubitava, appiccandosi nel luogo largo, di non essere circundato dalla moltitudine de’ nimici.

È Serravalle uno castello tra Pescia e Pistoia, posto sopra uno colle che chiude la Val di Nievole, non in sul passo proprio, ma di sopra a quello dua tratti di arco. Il luogo donde si passa è più stretto che repente, perché da ogni parte sale dolcemente; ma è in