Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/84

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più prudenti sono, e quanto più conoscitori delle cose naturali. E perchè questo modo è stato osservato dagli uomini savj, ne è nata la opinione dei miracoli, che si celebrano nelle Religioni, eziandio false; perchè i prudenti gli augumentano, da qualunque principio essi nascono; e l’autorità loro dà poi a quelli fede appresso a qualunque. Di questi miracoli ne furono a Roma assai, e tra gli altri fu, che saccheggiando i soldati romani la città de’ Vejenti, alcuni di loro entrarono nel tempio di Giunone, ed accostandosi alla immagine di quella, e dicendole: vis venire Romam? parve ad alcuno vedere che la accennasse, ad alcuno altro ch’ella dicesse di sì. Perchè sendo quelli uomini ripieni di Religione, il che dimostra T. Livio, perchè nell’entrare nel tempio vi entrarono senza tumulto, tutti devoti e pieni di riverenza, parve loro udire quella risposta che alla domanda loro per avventura si avevano presupposta; la quale opinione e credulità, da Camillo e dagli altri Principi della città fu al tutto favorita e accresciuta. La quale Religione se ne’ Principi della Repubblica cristiana si fusse mantenuta secondo che dal Datore d’essa ne fu ordinato, sarebbero gli Stati e le Repubbliche cristiane più unite e più felici assai ch’elle non sono. Nè si può fare altra maggiore coniettura della declinazione di essa, quanto è vedere come quelli Popoli che sono più propinqui alla Chiesa romana, Capo della Religione nostra, hanno meno religione. E chi considerasse i