Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/99

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libro primo 79

cagioni sono quelle che li fanno desiderare d’essere liberi; e troverà che una piccola parte di loro desidera d’essere libera per comandare, ma tutti gli altri, che sono infiniti, desiderano la libertà per vivere sicuri. Perchè in tutte le Repubbliche, in qualunque modo ordinate, ai gradi del comandare non aggiungono mai quaranta o cinquanta cittadini; e perchè questo è piccolo numero, è facile cosa assicurarsene, o con levarli via, o con far loro parte di tanti onori, che secondo le condizioni loro essi abbiano in buona parte a contentarsi. Quegli altri ai quali basta vivere sicuri, si satisfanno facilmente, facendo ordini e leggi, dove insieme con la potenza sua si comprenda la sicurtà universale. E quando un Principe faccia questo, e che il Popolo vegga che per accidente nissuno ei non rompa tali leggi, comincerà in breve tempo a vivere sicuro e contento. In esempio ci è il Regno di Francia, il quale non vive sicuro per altro che per essersi quelli Re obbligati ad infinite leggi, nelle quali si comprende la sicurtà di tutt’i suoi Popoli. E chi ordinò quello Stato, volle che quelli Re, dell’arme e del danajo facessero a loro modo, ma che d’ogni altra cosa non ne potessero altrimenti disporre che le leggi si ordinassero. Quello Principe adunque o quella Repubblica che non si assicura nel principio dello Stato suo, conviene che si assicuri nella prima occasione, come fecero i Romani. Chi lascia passare quella, si pente tardi di non aver fatto quello che doveva fare. Sendo