Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/100

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pertanto il Popolo romano ancora non corrotto quando ci ricuperò la libertà, potette mantenerla, morti i figliuoli di Bruto, e spenti i Tarquinj, con tutti quelli rimedj e ordini che altra volta si sono discorsi. Ma se fusse stato quel Popolo corrotto, nè in Roma, nè altrove si trovavano rimedj validi a mantenerla, come nel seguente capitolo mostreremo.


CAPITOLO XVII


Un Popolo corrotto, venuto in libertà, si può con difficultà grandissima mantenere libero.


Io giudico che gli era necessario, o che i Re si estinguessero in Roma, o che Roma in brevissimo tempo divenisse debole, e di nessuno valore; perchè considerando a quanta corruzione erano venuti quelli Re, se fussero seguitate così due o tre successioni, e che quella corruzione, che era in loro si fusse cominciata a distendere per le membra, come le membra fussero state corrotte, era impossibile mai più riformarla. Ma perdendo il capo, quando il busto era intero, poterono facilmente ridursi a vivere liberi e ordinati. E debbesi presupporre per cosa verissima, che una città corrotta che vive sotto un Principe, ancora che quel Principe con tutta la sua stirpe si spenga, mai non si può ridurre libera, anzi conviene che l’un Principe spenga l’altro; e senza creazione di un nuovo