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prodotto più costoso quella che forma il fattore determinante il prezzo del mercato, in maniera che, per esempio, se noi abbiamo bisogno di un miliardo di quintali di grano i quali si producono con solo 15 lire al quintale, mentre i restanti 200 milioni costano 25, sono proprio questi 25 che premono su quel prezzo inferiore per cui questo tende a livellarsi e a divenire più alto.

Il collega Giacomo Ferri diceva non essere mai arrivato a 40 lire il quintale, come adesso in Italia: vi sfido in un secolo di storia, a trovarmi questo prezzo. Ebbene, accetto la sfida. Legga il libro del Tooke che tratta della storia dei prezzi del grano e troverà che il grano in Inghilterra arrivò a 120 scellini, nel 1800; a 123, nel 1801; a 53 scellini nel 1822; poi, dopo — allorchè l'Inghilterra salita alle altezze magnifiche e mirabili dell’industrialismo moderno s’imbattè in una classe aristocratica terriera, contro cui la classe industriale alleata al proletariato, battè e vinse e venne la famosa libertà e Peel trionfò — d’allora spuntò la nuova êra. E da quell’epoca i prezzi sono stati discreti fino al 1876, indi sono discesi fino al 1890 e sono risaliti poi fino al 1915.

E se il collega Giacomo Ferri avesse la storia guardato, avrebbe per l’Italia trovato il grano a lire 38.50 nel 1873, a lire 39.50 nel 1874, allorchè si diffuse nell’Italia meridionale l’espressione: «Si è ridotti a pane di carabiniere», volendosi indicare che il ricco e l’ammalato potevano solo comprare e mangiare pane fine e bianco a sì caro prezzo.