Pagina:Dizionario mitologico ad uso di giovanetti.djvu/121

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perseguitò ed allontanò i di lei figli, uccise Agamennone stesso dopo il ritorno da Troja, e s’impadronì del trono, di cui godé per lo spazio di sette anni. Finalmente il giovine Oreste vendicò la morte di suo padre e di suo avo, avendo ucciso il tiranno nel suo proprio palazzo.

Elena, principessa famosa per la sua bellezza, ragione di una infinità di sciagure. Era figlia di Giove e di Leda e sorella di Clitemnestra, di Castore e di Polluce: altri la credono figlia di Tindaro. Fin da suoi primi anni la sua bellezza fece tanto rumore, che Teseo la rapì dal tempio di Diana, ov’ella stava danzando; ma i suoi fratelli ne la liberarono bentosto, e la ricondussero a Sparta. Tindaro, suo padre, vedendola richiesta in isposa da un gran numero di principi, e temendo di disgustare coloro ai quali la niegarebbe, fece giurare tutt’i proci, che se la scelta cadesse sopra uno di essi, dovessero gli altri collegarsi tutt’insieme per difenderlo contro coloro, che volessero contrastargliela. Ciò fatto determinossi per Menelao. Questo matrimonio cominciò felicemente; ma poichè Menelao fu costretto ad allontanarsi, Paride, ch’erasi recato in Grecia sotto il pretesto di offrire un sagrifizio ad Apollo, colse il momento della lontananza di Menelao, insinuossi nel cuore di Elena, la rapì, e la condusse seco in Troja; ciò che cagionò una generale sollevazione in tutta la Grecia contro la città di Troja, che, dopo dieci anni di assedio, fù da Greci saccheggiata e distrutta. Dopo la morte di Paride, Elena sposò Deifobo, figlio di Priamo, ed in seguito lo tradì per rientrare in grazia di Menelao; Questi non ebbe difficoltà di riconciliarsi con lei, e la