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Pagina:Dizionario mitologico ad uso di giovanetti.djvu/269

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Proserpina, fi;lia di Cerere e di Giove. Fu rapita da Plutone, dio dell* Inferno, mentre stara raccogliendo fiori, non ostante l’ostinata resistenza di Giana sua compagna*. Cerere afflitta per /a perdita di sua figlia, viaggio lungo tempo ricercandola, senz’averne notizia. Finalmente avendo saputo dalla ninfa Ciana il nome del rapitore 9 pregò Giove che facesse ritornarla dall’Inferno. Questo dio le accordò tal grazia, purché niente avesse quivi mangiato. Ascafalo avendo dìnunziato di aver ella mangiato alcuni granelli di una melagranata, Proserpina fu condannata a restar nell’Inferno in qualità di sposa di Plutone, e di Regina dell* impero de* morti. Secondo altri, Cerere ottenne da Giove che Proserpina dimorerebbe sei mesi di ciascun anno insieme con lei. r.

Questa dea è rappresentata ordinariamente a fianco di suo sposo sopra un trono di ebano, e tenendo in mano una torcia, che tramanda una fiamma mescolata di filmo. Si rappresenta anche assisa a lato di- Plutone sopra un carro tirato da cavalli neri. Fig. 6J>«

Proteo, dio. marino, figlio dell’Oceano, e di f eti. Era egli il custode degli armenti di Nettuno, chiama foche, o vitelli marini. Suo padre per ricompensarlo della cura che ne aveva, gli comunicò la scienza del passato, del presente e dell 1 avvenire. Era molto difficile di accostarsi" a lai, giacché cercava sempre sottrarsi alla vista di coloro che andavano a consultarlo. Bisognava sorprenderlo quando egli dormiva, e legarlo in modo da non poter iscappare. Prendeva tutte le forme possibili per ispaventar coloro che gli si approssimavano;