Pagina:Dizionario triestino (1890).djvu/287

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OCI — 286 — OGI

paron ingrassa el cavai, prov. chi fa per sè fa per tre, — il piè del padrone ingrassa il campo, — l’occhio del padrone ingrassa il cavallo; cavime i od e pò lechime le buse, prov. lacrime di coccodrillo, — il coccodrillo uccide l’uomo e poi lo piange, — il corvo piange la pecora e poi la mangia; lontan dei od lontan del cor, prov. lontan dagli occhi lontan dal cuore, — occhio non vede e cuor non s’arrabatta o occhio non mira e cuor non sospira, — la lontananza ogni gran piaga salda,; el bosco no ga od ne rece, ma el vedi e el senti, v. bosco; chi sufici ne le bronze se impinisi i oci de zenere, v. bronza; odo de gato, v, gato; strucar naranze nei oci, v. naranza.

Ocion, sm. occhione.

Ocorer, vn. bisognare, occorrere; no ocori altro — m. spicciativo: nonoccor’altro

Ocupado, agg. affaccendato, infaccendato, occupato; ritenuto, o trattenuto da chi, o da che che sia.

Ocupar, va. e vn. occupare; spendere, impiegare: — ^Impiega il suo tempo compilando il DizionarioVocabolario;“ tenere a bada, trattenere; vnp. attendere, occuparsi.

Ocupazion, sf. occupazione; faccenda negozio.

Odiado, agg. abbominato, esecrato, inviso, odiato; esser odiado, esser in odio: —- ^Attizzino spregevole eh’ è in odio a tutti.“

Odiar, vn. abbominare, abborrire, airare, detestare, esecrare, malvolere, odiare, — aver animo, o portar animo addosso ad uno, o a che si sia, — avere in odio, o portare odio.

Odio, sm. odio; odio del generé umano: androfobia; odio vecio, gozzaia: — „V’e tra lor due una gozzaia che li tien divisi da anni;“ ciapar in odio, cogliere animo addosso ad alcuno.

Odioso, agg. disgustoso, molesto, noioso, odiabile, odievole, odioso, tedioso,- degno d’esser odiato; e detto di persona che piuttosto che odiosa si renda antipatica ed uggiosa: esoso.

Odor, sm. odore; rendere tanto o quanto odore di che si sia: odoracchiare: — „Odoracchia di mustio.“ — „ Nobilume inzafardato che odoracchia di stalla;“ bon odor, olezzo, fragranza; cativo odor, sito: — , Che sito; Dio mio, tramanda quel formaggio;“ che da odor, odoriferante, odorifero, odorifico; che no da odor, inodoro; che da cativo odor, graveolente; dar, o mandar odor, olire; mancanza de odor, aosmìa; cativo odor de le candele che distudade ghe resta impizà el paver, nidore; Odor del fià, med, sapròte; odor de serà, puzzo rinchiuso; odor forte de vin novo, o de asedo, o de carbon che se impiza, afrore; aver un zerto odor — intendasi odore spiacevole di cose mangereccie: avere un certo frazio, o avere un fraziaccio: — „Questo arrosto ha un fraziaccio che disgusta; non lo posso mandar giù.*

Odorato, sm. odorato; olfato.

Odorazo, sm. odoraccio.

Odoreto, odoriti, sm. odoretto, odorettucciaccio, odorettuccio, odorino, odoruzzo; aver un zerto odoriti, lo stesso che aver un zerto odor, v. odor.

Ofender, va, ledere, offendere, — fare offesa, o ingiuria — fare villania; vnp. affrontarsi,, aversene a male; aver fiuì de ofender Dio, v. Dio.

Ofertaza, sf. -offertacela.

Ofesa, sf.. contumelia, “ingiuria, offesa, oltragio, sfregio, spregio, villania; oltraggio con disprezzo e con danno: onta.

Ofizial, agg. e sm. ufficiale.

Ofiziar, va. officiare, celebrare i divini uffici.

Ofizioso, agg. officioso.

Ofrir, va. esibire, offrire, profferire; proporre; dare, porgere; presentare; ofrir el brazo, porgere il braccio.

Ogi, avv. oggi, oggidì; de ogi, odierno; ogi oto, ogi quindise, ecc oggi a otto, oggi a quindici, eoo; in ogi, o al giorno de ogi tn. avv. al dì d’oggi, o al tempo d’oggi, — oggidì; ogi come ogi, oggi com’oggi; de