Pagina:Dizionario triestino (1890).djvu/518

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ZAL — 517 — ZAR
chi di civetta; pan zalo, pane di granoturco; zalo come ’l zafran, v. zafran.

Zalon, agg. aranciato: — nPanno aranciato per le mostre.“ — „L’aranciato s’ottiene dall’unione del rosso col giallo; “ sm. lusso: — «Preferisco la polenda al lusso

Zamarugola, sf. zi. specie di mollusco — chenopus pes pelecani.

Zampa, sf. zampa; artiglio; met. mano; piede; butarse in tera co le zampe per aria — ciò che fanno certi animali, presumibilmente quale slancio di allegrezza: tornare: — «Tornava allegramente il povero asinelio non sospettando il rovescio che l’attendeva;“ dar colpi co le zampe, zampare; pestar la tera co le zampe, zampeggiare.

Zampada, sf. zampata.

Zampilar, vn. zampillare.

Zampiti, sm. zampino: t. de salumai: zampone.

Zanca, sf. manca, mancina, sinistra, mano stanca; art e mest, zanca.

Zancado, agg. zancato.

Zancar, va. “art. e mest. zancare.

Zanchin, agg. e sm. mancino.

Zaneto, nome proprio di persona: Giovanni.

Zapa, sf. zappa; fitta: — „Zapa fondo do zape. = Zappa due fitte;“ zapa de malta, marra; darse la zapa sui pie, met. darsi la zappa su’ piedi, aguzzarsi il palo sulle ginocchia, cercare Maria per Ravenna

Zapada, sf. pigiata; . vangata; zappata.

Zapado, agg. pigiato; calpestalo, e poet.. calpesto: — „Sparsi e calpesti i fior.“

Zapador, sm. vangatore; zappadorè, zappatore.

Zapadoreto, sm. zappatorello

Zapadura, sf. vangatura; zappamento, zappatura.

Zapafiori, smp. v. met, piedaecio.

Zapar, va. calpestare, treppicare (Giusti, Epistolario): — „Mi trepicano e mi scavezzano ogni cosa;“ pigiare; vangare, zappare; zapar a la bona de Dio, zappettare: — „La vigna dev’essere zappata e non zappettata.“ — „Zappettano perchè lavorano a cottimo; ’ zapar torno i alberi, rincalzare gli alberi; zapar sui pie, pigiare i piedi; no lassarse zapar sui pie, met, levarsi i moscherini. dal naso, — levarsi la mosca dal naso, o levarsela d’attorno il naso, — non si lasciar posare le mosche sul naso; zapar sui calcagni, scalcagnare: — „In quella ressa scalcagna scalcagna mi hanno mezzo azzoppato;“ no esser degno nanca de basar dove che uno zapa., met. non essere degno di baciare dove uno -calca.

Zapeta, sf. vanghetto, zappetta, zappettina, zappetto.

Zapin, sm. bot. picea.

Zapon, sm. zappa; zappone; calpestata; pigiata.

Zara, sf. giara, giarra, orcio.

Zarant, zaranto, sm. zi. calenzuolo, verdone — loxia chloris.

Zariesa, sf. ciliegia, ciriegia; esser come le zariese — nel senso che una ne tira l’altra: fare come le ciliege, che una tira l’altra, o semplicemente: fare, o essere come le ciliegie; — „Le questioni, verbigrazia, sono come le ciliegie;“ quel che ghe ga fato el manigo a le zariese, met. l’Eterno, l’Onnipotente, Dio.

Zarieser, sm. bot. ciliegio, ciriegio — prunus cerasus; logo impiantaci a zariezeri, ciregiuolo, ciriegiuolo. . Zarieseta, sf. ciliegietta — v: usata vezzeggiando: — ,Si mangia du’- ciliegiette sott’alcool.“ — «Quattro ciliegi ette prima del caffè fan buono allo stomaco.“

Zarlatan, sm. cantambanco, ceriuolo, cerretano, ciarlatano, ciurmadore, ciurmatore, saltimbanco, scagnozzo; la vipera ga morsigà ’l zarlatan, m. prov. la vipera morde il ciarlatano, — impaniare la civetta, o schiacciare il capo alla civetta, — impaniano anche le civette.

Zarlatanada, sf. ciarlatanata; zannata