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ZAR - 518 — ZAZ

Zarlatanaria, sf. ciarlataneria.

Zarlatanesco, agg. ciarlatanesco.

Zarlatanismo, sm, ciarlatanismo.

Zarlatanon, sm. cerretanone.

Zata, sf. artiglio, branca, rampa, zampa; gamba; hot. zatta; fig. artiglio: — „Chi cade negli artigli degli strozzini può dirsi beli’ e spacciato;“ mano, zampino: — „Ci aveva a mettere anco lui lo zampino:“aver, o no aver zata, met, essere, o non essere adulto in che si sia, — avere, o non avere gamba a una cosa, o in una cosa, — averci, o non averci la mano: — „La buona volontà ci sarebbe, ma non ha gamba.“ — „Certe cose bisogna lasciarle fare a chi ci ha la mano;“ cascar ne lé zate, met, dar nell’unghie: — „Diede nell’unghie alle guardie che lo condussero in catorbia;“ esser ne le zate, met. essere, o diventare vignuola di alcuno: — „Dacchè ha cominciato far debiti è vignuola dello strozzino Biancolini.“ — „ Tieni per te il tuo secreto se non vuoi diventare vignuola di chi lo sa;“ meter le zate adosso, met. mettere le mani ne’ capelli: — „Si misero le mani ne’ capelli con grand’edificazione del popolino.“

Zatada, sf. zampata, ugnata, unghiata.

Zatara, sf. art. e mest. ponte, ponte volante, zattera; mar. zatta, zattera

Zavaiada, sf. vagellamento; briga, fastidio, noia. 2avaiar, va. e vn. brigare, cercare, procurare: — .Briga briga, in fine l’ha ottenuto;“ beccarsi, stillarsi, torturarsi, o votarsi, il cervello, — mettere a tortura l’ingegno: — „Poetonzoli che si beccano il cervello per comporre in fine de’ versi zoppi;“ — andare in villa colla brigata, — aver dato il cervello a rimpedulare, — farneticare, vagellare: — „Farnetica il poverino, non sa quello che si faccia “ — „Deve aver dato il cervello a rimpedulare, tante scioccherie dice.“ favaio, sm. briga; intrigo, ginepraio, prunaio; confusione, subbuglio. La voce zavaio usasi comunemente al pi. dicendosi p. e. far un de quei zavai, in casa mia no voio zavai — e simili. Èavaion, sm. zabaione.

Zavata, sf. ciabatta, pianella: — „Il ciabattino fa le ciabatte.“ — „Un par di pianelle ricamate;“ cianta: — „Stivali fuor d’uso, ridotti a ciante;“ mestola: — „Ha certe mestole che de’ lor pugni ci guardi il cielo;“ calcolar, o tignir per una zavata, met. stimare quanto una ciabatta, o stimare meno di una ciabatta, — essere un limone spremuto; una bela scarpa diventa ima bela zavata, m. prov, quando si è belli si è sempre quelli, — scarpa ben fatta, bella ciabatta.

Zavatada, sf. ciabattata, pianellata.

Zavatar, va. acciabattare, acciarpare: — „Acciabatta il lavoro eh’ è una misericordia;“ ciabattare: — „Chi è di là che ciabatta?“ - Zavataria, sf. acciabattamento, acciarpamelo: — ^Scusate, ne’ vostri panni non presenterei tale •acciabattamento;“ ciarpame, ciarpume, sferre: — „Ha la casa piena zeppa di sferre. “

Zavataza, sf. ciabattacela, pianellaccia.

Zavatin, sm. ciaba ciabattaio, ciabattiere, ciabattino.

Zavatina, sf. pianellina, pianellino, pianelluccia, pianelluzza.

Zavatineto, sm. ciabattinuccio.

Zavaton, sm. abborracciatore, abborraccione, acciarpatore, acciarpone, ciarpiere, ciarpone.

Zavora, sf. savorra, zavorra; met. ciarpame, marame; meter la zavora, mar. savorrare; esser una zavora met. — una famiglia, una società, un ritrovo, o tali: essere un becerume.

Zazara, sf. zazzera, cerfugliaia — voce scherzevole la seconda, usata dal Bronzino; .chi che porta la zazara, zanzerato, zazzeruto.

Zazaraza, sf. zazzeraccia.

Zazareta, sf. zazzeretta, zazzerina, zazzerino.