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per amore del cielo, o per l’amore del cielo: -— Rel“ amore del cielo, non ditegli niente.“ — „Aristea, per l’amore del cielo, una sola vostra parola;“ tocar el ziel, e come intensivo: tocar el ziel col dedo, met. toccare il cielo col dito; butar par aria ziel e tera, met. mettere sossopra, o manovrare cielo e terra; no star ne in ziel ne in tera, met, non stare nè in cielo nè in terra; dir bugie che no sta ne in ziel ne in tera, lanciare campanili in aria, — lanciar, o scagliar cantoni in aria, — fare sparate,- — ficcar bozze; piover del ziel, met. piovere il cacio su’ maccheroni, — cadere una cosa .in grembo allo zio, — venire ella opportunissima; i macaroni no piovi del ziel, met. Dio non cala dal cielo il panierino; chi se aiuta el ziel lo aiuta, lo stesso che chi se aiuta Dio lo aiuta, v. Dio.

Ziera, sf. apparenza, aria di volto, aspetto, cera, esteriore; faccia, sembiante, viso; ziera de cucumaro, che bassamente dicesi pure: ziera de cagarela, met. cera da medico: — Roverino non lo consiglierei a pigliar moglie con quella cera da medico c’ha;“ aver ziera, met. aver cera: — „Pesci che hanno cera poco appetitosa.“ — Aver cera di gettarsi il tempo alla pioggia;“ aver bona ziera, aver buona soprascritta, o aver buon aere; aver bona, o aver cativa ziera, avere ceraccia; far bona ziera, met. fare buona cera, o fare gran cera, — mostrarsi benigno; far bruta ziera, mef. far mala cera, — mostrarsi adirato, burbero; la ziera no voi dir gnente, loc. prov. non tutto il rosso è buono, nè tutto il giallo è cattivo.

Zièraza, sf. ceraccia.

Ziereta, sf. ceruccia: — „Mi piaciono poco i bimbi con quelle ceruccie.“ — „ Colla ceruccia c’ha fatto ce ne vuol esser per poco.“

Zièron, zierona, sm. sf. cerone, cerozza.

Zievoleto, sm. cefaletto

Zievolo, sm, zi. cefalo — mugli; zievolo de bon, cefalo di buone budella.

Zifra, sf. cifera, cifra; scriver co le zifre, scrivere in cifra.

Zigada, sf. gridata, sgridamento, sgrido, strido: — „Si udì uno strido d’agonia tremenda, disperata.“ - „Da tu una gridata, forse ti ode;“ rabuffo, intemerata, rimprovero, sgridata.: — „Sempre con rimproveri.“ — „ Causa tua m’è toccato un rabuffo che mai il secondo.“ — „Le sue intemerate mi fan da ridere;“ rimprovero forte: rampogna. Zigala, sf. zi. cicala, e poet. cicada — cicada plebeia, e con altri: ricada orni’, scorza de la zigala, madrecicala; zigala de mar, zi. scillari — crostaceo di due specie: scyllarus arctus, e scyllarus latus; zigala dell7 ancora, mar. ghirlanda, grillanda, — cicala dell’ancora.

Zigalada, sf. gridìo, urlamento, urlata.

Zigalamento, sm. berlingare, vociare, — frastuono: — „Si è da capo con cotesto berlingare.“ — „C’era un frastuono da perdere la testa.“

Zigalar, va. berlingare, ciarlare, cicalare, gridare; — far uno sproloquio, — mettere il campo a romore; urlare come un berrettaio, o urlare come uno spazzacamino.

Zigaleta, sf. zi: cicaluzza

Zigalezo, sm. gridìo, schiamazzo, vociare.

Zigalon, sm. gracchia, gracchione, schiamazzatore.

Zigante, sm. gigante — fem. giganta e gigantessa: — „Fanno vedere una giganta.“ — «Vostra suocera è davvero una gigantessa;“ de zigante, gigantèo, gigantesco; gigante tìiostruoso, inventato da’ poeti, con un sol occhio in mezzo la fronte: ciclope.

Zigar, va. schiamazzare, strepitare; strillare; garrire, riprendere, sgridare; e vale anche per parlare ad alta voce, che il popolo toscano dice: bociare, vociare, urlare come un berrettaio; zigar minaziando, fare una ripassata; zigarghe a qualchedun fazendo sussuro e sesti, increpare; zigar con quanto fià che se ga in gola, o zigar co