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ZIV — 530 — ZO

Zivico, agg. civico.

Ziviera, sf. barella; portar co la siviera, barellare; — vassoio.

Zivil, agg. civile, urbano; bencreato, cortese, gentile, manieroso; parte zivil, leg. parte civile; matrimonio zivil, matrimonio civile; morte zivil, met. morte civile; swer el zivil e el criminal, met. sapere il civile e il criminale; far de un zivil un criminal, met. far d’una bolla, o fare d’una pipita un canchero.

Ziviltà, sf. creanza, civiltà, urbanità.

Zivilizada, sf. incivilimento meglio che civilizzazione.

Zivilizador, sm. incivilitore, civilizzatore: — „ Sotto • coperta di incivilitori svenano la provincia.“ — «Civilizzatore a dir vero assai poco civile.“

Zivilizar, va. civilizzare, e più italianamente: incivilire.

Zivilizazion, sf. lo stesso che zivilizada,

Zivilmente, agg. civilmente, cortesemente, gentilmente, urbanamente.

Ziviltà, sf. civiltà; cortesia, gentilezza, urbanità.

Zivola, sf. bot. cipolla — àllium cepa; zivola salvadìga, cipollaccio, cipolla salvatica, o canina; mar. girotta; met. martinaccio: — „Vediamo quante ore fa il mio martinaccio;“ de zivola, cipollino: — «Salsa cipollina.“ — „ Fi ori cipollini;“ dopio come una zivola, o dopio più de le zivole, met. cima d’arrosto, — doppio . più di una cipolla, — Griano bifronte: — «Vergognati falsaccio! Giano bifronte!“ — „Non credetegli, è una cima d’arrosto che pensa bianco e dice nero.““

Zivoler, sm. cipollaio, cipollaro.

Zivolera, sf. bot. cipollaio : — „Cipollaio . che dà una buona rendita.“ — «Aver ridotto l’orto a cipollaio.“

Zivoieta, sf. cipolletta, cipollina, cipollino.

Zivolon, sm. cipollone: — ,,Cipolloni tanto fatti.“ — «Quando saranno maturi que’ cipolloni li regaleremo allo zio.“

Zizagna, sf. bot. zizzania; seminar zizagna, met. seminare, o sparger zizzania, — seminare, o spargere discordia, dissensione, scandalo: — B Attizzino che spargerebbe la zizzania tra i morti.“ — «E lui c’ha sparso la dissensione nella famiglia.“

Zizeron, sm. cicerone; Zizeroneto, sm. ciceroncino.

Ziziai, sm. ditale — chiamasi quello in forma — suppergiù — di un bicchierino, e: anello da cucire, dicesi a quello che a chi lo usa gli lascia scoperta la punta del dito; un zizial, met. un centellino: — „Ho bevuto un centellino di vermutte.“ — „A’ bimbi il vino va dato a centellini.“

Zmoch, sm. spiumacciata: — «Villano o non ha dato una spiumacciata al bimbo;“ tonfo: — «Dei dell’Olimpo che dornin è successo ? qual tonfo!“ io, avv. giù; zo, e talora, per maggior efficacia, raddoppiato: zo, zo, diventa l’imperativo di vari verbi: zo, zo — detto p. e. ad un cacciatore: spari, spari; ad un ritroso: pigli, pigli; prenda; a chi percuote chissisia: dagli, dagli — e così altri moltissimi; poco su poco zo, m. avv. circa a, intorno di, suppergiù; un su e zo, un’ambiguità, un’incertezza, una titubanza, un ondeggiamento; andar zo, discendere, scendere: — „Scese le scale a rompicollo.“ — «Discese a passo lento e sospirando;“ met. dimagrare: -— „Dopo l’ultima malattia è dimagrato che appena si riconosce;“ — dare addietro: — «Poverino, com’ è andato addietro.“ — • «Era andato addietro orribilmente, ma ora si rifà;“ dare alla luce, o dare al lume, — partorire: — „ Die de alla luce una piscialletto.“ — „Dare al lume un bamboccione tanto fatto;“ andare al ribasso, o andare alle Ballodole, — fare una bas’-setta: — „A furia di sprecare è andato al ribasso che non accozza più il desinare colla cena.“ — ^ «Anco il